November 28, 2024
Salvatore D’Albergo, per decenni docente di Diritto pubblico all’Università di Pisa, ci ha lasciato. Nonostante le precarie condizioni di salute che lo avevano da anni relegato nella sua casa, D’albergo ha continuato a partecipare alla vita politica con appelli e scritti, con il sostegno a studiosi indipendenti e ai comitati in difesa della democrazia e della costituzione.
Solo pochi mesi fa scriveva:
Di fronte all’accumularsi di una serie di iniziative fuorvianti, volte a destrutturare l’ordinamento della Repubblica e l’attuale concentrazione sullo sfiguramento della natura e del ruolo del Senato va fatta chiarezza sull’alternativa tra il monocameralismo rappresentativo della sovranità popolare attraverso la sola Camera respinto alla Costituente e la giustapposta soluzione adottata con il bicameralismo paritario, che del primo conferma il carattere rappresentativo sia del Senato, sia della Camera. Questo ha garantito per alcuni decenni una parità di rapporti che ha consentito al Parlamento di assumere un ruolo di centralità nella dialettica col governo in funzione della democrazia economica e sociale.
Ci piace ricordare Salvatore attivo nella costante denuncia di quel filo nero che ha legato gli attacchi alla democrazia con il piano di Licio Gelli che negli ultimi anni ha trovato tanto a sinistra quando a destra inaspettati sostenitori, da sempre convinto che la difesa della costituzione non poteva prescindere dal rilancio del controllo e della direzione dell’economia a fini sociali.
Uno degli ultimi suoi scritti:
http://www.iskrae.eu/wp-content/uploads/2013/12/0301-Marxventuno-suppl.-al-n°2-2013-dedicato-alla-Costituzione.pdf
Confederazione Cobas Pisa
Nel suo ultimo articolo, su Il manifesto di pochi giorni fa, Salvatore D’Albergo ricordava che la difesa dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori assume un ruolo nevralgico per il sindacato e il movimento operaio.
La lettura di D’Albergo ricorda che nel mondo globalizzato si aggira l’equivoco secondo il quale gli interessi nazionali sarebbero liquidati, è vero invece l’esatto contrario perchè i poteri economici e politici nazionali (Confindustria ma anche Legacoop e Fiat) spingono proprio per la definitiva liquidazione dell’articolo 18 per affermare il diritto alle imprese di licenziare a proprio piacimento.
Sempre D’Albergo critica l’astrattezza della difesa dei diritti fatta propria dalla cgil per affermare che ogni revisione del diritto del lavoro coinvolge i poteri stessi dello stato , dell’impresa e del sindacato, chi attacca i diritti dei lavoratori si prepara ad una riforma dello stato autoritaria per impedire che un magistrato possa decidere in Tribunale che un licenziamento è illegittimo condannando la impresa al reintegro, misura indispensabile per un risarcimento equo e giusto.
Piaccia o non piaccia, Salvatore ha ribadito che gli attacchi alla democrazia e al lavoro, ai diritti collettivi vogliono salvaguardare gli interessi dell’impresa a discapito dei lavoratori, tutelare la governabilità a discapito della democrazia.
Una lettura attuale della realtà da parte di uno studioso quasi novantenne, il cui pensiero è assai piu’ giovane di quello dei quarantenni al potere che pedissequamente agiscono lungo la la via maestra indicata da Confinustria e dai grandi interessi economici e finanziaria che attaccano i lavoratori e la democrazia cancellando la responsabilità sociale dello stato a unico vantaggio del potere capitalistico dell’impresa e del suo libero arbitrio.
Federico Giusti
L’ultimo articolo lo trovi al seguente indirizzo:
http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2014/10/limpresa-il-lavoro-e-il-cuneo-dellart.-18.-s.-dalbergo-e-a.-ruggeri-man.pdf
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