December 23, 2024
Chi tutela i lavoratori pubblici?
Sicuramente non i Governi e i sindacati cgil cisl uil e autonomi. Sono anni che i salari del pubblico impiego sono in caduta libera, un insegnante italiano guadagna il 20% in meno di un collega europeo, lo stesso discorso vale per gli infermieri. Ci sono tuttavia alcune posizioni apicali come dirigenti pubblici che in Italia portano a casa cifre ragguardevoli, sicuramente molto più alte della media europea.
Ad avere perso potere di acquisto sono i salari pubblici che per 7 anni hanno subito un sostanziale blocco, 7 anni senza incremento non sono pochi anche in presenza di un forte aumento dei carichi di lavoro e delle responsabilità derivanti dalla riduzione degli organici e un limitato turn over.
Fatti due conti, dal 2010 ad oggi si sono risparmiati 10 miliardi di euro solo nella Pubblica amministrazione , soldi finiti per pagare il debito privato. Non esiste una analisi di quanti servizi pubblici sono stati chiusi o ridimensionati in virtù della ristrutturazione operata. Solo negli ultimi due anni e mezzo abbiamo perso circa il 2% del potere di acquisto e in pochi anni i posti di lavoro perduti sono circa 600 mila. Se facessimo due conti, euro più o euro meno, la perdita media di un salario della PA si aggira attorno a 2500 euro all’ anno in virtù del blocco della contrattazione nazionale e decentrata.
Le cause della perdita salariale?
Partiamo da un decennio fa quando, al posto degli arretrati, i sindacati cgil cisl uil siglarono con l’Aran, una intesa che trasformava gli arretrati in indennità di vacanza contrattuale; un contratto veniva firmato con due anni di ritardo e il Governo se la cavava erogando una dozzina di euro al mese come indennità\risarcimento, insomma una autentica truffa con il sostegno attivo dei sindacati.
Poi aggiungiamo i vari provvedimenti governativi, non ultimo il blocco del turn over, che hanno avuto l’effetto di ridurre il numero dei dipendenti pubblici facendo passare l’idea che fossero troppi. Allo stesso tempo, con il compiacente utilizzo dei media, iniziavano le campagne contro gli impiegati fannulloni, eppure con il Ministro Brunetta Cisl e Uil sono andati d’amore e d’accordo e con Cisl e Uil la Cgil ha sempre condotto la contrattazione nel pubblico impiego sottoscrivendo intese indecorose.
Pensate agli scatti di anzianità da anni bloccati, anche questa opportunità di incremento salariale è stata eliminata e, al contrario di altri paesi come Grecia e Spagna, i dipendenti pubblici non hanno costruito un movimento di protesta forte e compatto, anzi di scioperi e mobilitazioni ce ne sono state ben poche nonostante la portata dell’attacco ai salari, ai servizi e ai posti di lavoro.
E i precari?
Stanno accordandosi per l’ennesima intesa truffa. La stabilizzazione del Governo Prodi lasciò fuori decine di migliaia di precari, molti di loro per poche settimane non avevano i requisiti richiesti dalla stabilizzazione. Questa volta le stabilizzazioni saranno ancora meno riservando una quota ai precari nei prossimi concorsi pubblici che , guarda caso, sono ben pochi visto che la copertura del turn over è ancora un miraggio.
La scelta della Cgil di dividere i precari a seconda dei comparti è stata fallimentare ma in questo modo il sindacato continua a ricattare e gestire le trattative quando un movimento unitario dei precari schierato per la stabilizzazione, per la difesa del servizio pubblico e del potere di acquisto dei salari sarebbe la sola risposta necessaria a contenere un attacco che ha poco da invidiare alla Grecia, alla Spagna e al Portogallo, paesi nei quali i sindacati pubblici hanno almeno effettuato scioperi generali e mobilitazioni.ù
Lo sciopero del 18 Ottobre?
Intanto chi ha a cuore la difesa del pubblico inteso come lavoratori, servizi, beni comuni, potere di acquisto e salvaguardia della occupazione (ricordiamo che con lo scioglimento delle province sono a rischio decine di migliaia di lavoratori\trici che operano in appalto, di ciò dobbiamo occuparci tutti\e) non può che partecipare allo sciopero di Ottobre promosso dal sindacato di base. Bisogna affrontare questa scadenza al di fuori della ritualità per costruire lo sciopero dentro e fuori i posti di lavoro, collegando lo sciopero alle istanze del settore e alla difesa di servizi minacciati dalla spending review come quelli che si occupano di istruzione e salute. La mia impressione è che si debbano investire anche le Rsu per aprire attorno a questo sciopero una nuova stagione di rivendicazioni e di lotte. Poi se nel Pubblico Impiego si tornasse a organizzare i picchetti per scongiurare l’ingresso dei crumiri sarebbe un buon segnale, fermo restando che i servizi minimi essenziali previsti dalla legge andranno comunque salvaguardati. Ma attenzione che aziende pubbliche e private, Prefetture e Tribunali stanno inserendo di tutto e di piu’ tra i servizi minimi essenziali proprio per scardinare lo strumento dello sciopero. Ancora una volta viene dimostrato che avere ceduto (parliamo di Cgil Cisl e Uil) sulla libertà di sciopero è stato un grave errore che ha indebolito il nostro potere di contrattazione proprio come volevano i poteri forti dell’economia e della finanza che hanno prima lucrato sulle privatizzazioni dei servizi e poi, negli ultimi anni, si sono precipitati sui servizi pubblici per smantellarli e aziendalizzarli.
E Cgil Cisl Uil?
Stanno lavorando con il Governo per una intesa al massimo ribasso e per rafforzare il loro monopolio della rappresentanza sindacale all’interno della Pubblica amministrazione. Delle trattative in corso neppure i loro delegati rsu sono informati, ormai chi pensa di recuperare al conflitto questi sindacati perde solo tempo e inganna i lavoratori. Fino a quando lavoratori e lavoratrici pubblici saranno dietro al carro di Cgil Cisl Uil per loro ci saranno solo batoste , senza contare i costi sociali derivanti dalla riduzione\eliminazione dei servizi.
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