November 23, 2024
Da Federico Giusti giustifederico@libero.it
Con preghiera di condivisione e diffusione!
INAIL E SICUREZZA PER LE IMPRESE: IL MISTERO TRAGICO DEI FONDI MINISTERIALI
Compaiono e spariscono per poi essere di nuovo inserite le risorse per incentivare la sicurezza nelle imprese.
Dopo i tagli sono insorti i sindacati e unanimi hanno chiesto al Governo di prevedere un apposito capitolo nella Manovra economica per finanziare progetti in formazione e sicurezza.
In Italia, al 21 Dicembre del 2018, i morti ufficiali sul lavoro sono ben 694 ma se includiamo anche i decessi in itinere (nel tragitto tra casa e lavoro) arriviamo a quota 1400. Ogni fondo destinato alla sicurezza è ovviamente ben accetto, forse bisognerebbe porsi alcune domande anche sull’utilizzo di questi soldi e sulla efficacia di campagne e progetti, talvolta è innegabile che le informazioni siano avulse dal lavoro vivo, operazioni di immagine ma con poca sostanza.
Dal 2010 ad oggi le aziende hanno ricevuto oltre 2 miliardi a fondo perduto, importante sarebbe conoscere quali benefici ci sono stati nelle stesse imprese, se sono state adottate buone e positive pratiche per lavorare in salute e sicurezza. Non vogliamo criticare il bando Isi perchè tutti i soldi destinati a salute e sicurezza sono ovviamente ben spesi ma qualche dubbio è opportuno averlo alla luce dell’aumento delle morti, dell’elevato numero di infortuni e malattie derivanti dal lavoro. Non sappiamo quale sia poi il controllo effettuato sulle imprese, dopo avere approvato un progetto, esiste una verifica della fase attuativa?
Quali sono allora i progetti d’investimento e i modelli organizzativi adottati? E i progetti di bonifica? Gli investimenti in tecnologie non inquinanti?
Sono domande semplici alle quali rispondere e su cui riflettere perché ormai ci siamo assuefatti al quotidiano bollettino di guerra con una lunga sequela di infortuni e di morti sul lavoro.
Dopo i tagli sono insorti i sindacati e unanimi hanno chiesto al Governo di prevedere un apposito capitolo nella Manovra economica per finanziare progetti in formazione e sicurezza.
In Italia, al 21 Dicembre del 2018, i morti ufficiali sul lavoro sono ben 694 ma se includiamo anche i decessi in itinere (nel tragitto tra casa e lavoro) arriviamo a quota 1400. Ogni fondo destinato alla sicurezza è ovviamente ben accetto, forse bisognerebbe porsi alcune domande anche sull’utilizzo di questi soldi e sulla efficacia di campagne e progetti, talvolta è innegabile che le informazioni siano avulse dal lavoro vivo, operazioni di immagine ma con poca sostanza.
Dal 2010 ad oggi le aziende hanno ricevuto oltre 2 miliardi a fondo perduto, importante sarebbe conoscere quali benefici ci sono stati nelle stesse imprese, se sono state adottate buone e positive pratiche per lavorare in salute e sicurezza. Non vogliamo criticare il bando Isi perchè tutti i soldi destinati a salute e sicurezza sono ovviamente ben spesi ma qualche dubbio è opportuno averlo alla luce dell’aumento delle morti, dell’elevato
Ci siamo abituati da troppo tempo all’idea che si possa morire sul lavoro o contrarre malattie mortali, la rabbia e lo sdegno non trovano più spazio adeguato anche nelle rivendicazioni sindacali se pensiamo che la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la riduzione dell’età pensionabile non sono più argomenti basilari delle rivendicazioni sindacali. Da qui ripartiamo per restituire la dovuta rilevanza alla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.
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