Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Intervento Cobas pubblico impiego al convegno di Napoli sulle partecipate

Postato il 9 Ottobre 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Partecipate: il business dello smantellamento

Per anni si sono costituite società partecipate o costruite in case per aggirare i vincoli di bilancio e della spesa di personale.

Esistono centinaia di casi nei quali la società esterna all’ente locale, con cessione di rami di azienda e lavoratori\trici ha rappresentato lo strumento per abbattere una spesa di personale superiore ai tetti imposti dalle varie leggi statali.

Spesso alcune società hanno consentito una pur parziale stabilizzazione dei precari che dopo anni di lavoro negli enti locali risultavano indispensabili per lo svolgimento dei servizi ma impossibili da assumere.

La differenza tra società in house e partecipate non è di poco conto e non tanto sotto il profilo normativo, infatti le partecipate create negli anni novanta sono figlie di quella prima grande stagione privatizzatrice che ha sottratto a ogni controllo e direzione la gestione di importanti e strategici servizi come acqua, gas,….

Che il Governo Renzi si appresti a una grande stagione privatizzatrice e a favorire interessi finanziari è innegabile, basterebbe soffermarsi sul tfr in busta paga che rappresenterà un business per le banche (chiamate ad accordare prestiti alle imprese e a tassi non certo favorevoli) , per lo stato (maggiori introiti derivanti dalla tassazione) ma non per i lavoratori ai quali vorrebbero vendere la illusione di aumenti in busta paga di soldi che poi sono sempre e solo nostri.

Lo smantellamento delle partecipate è anche un laboratorio di come saranno attaccati i lavoratori nei prossimi anni, basti pensare alla normativa che ha permesso ad alcune aziende (apes per esempio) di non erogare aumenti contrattuali in attesa della definizione di un quadro normativo certo.

Altro ragionamento va fatto in merito alla mobilità obbligata che costringerà molti\e lavoratori \trici a cspostamenti onerosi e a un sostanziale demansionamento come si evince dalla legge di stabilità 2014 e dalla legge n. 114 \2014 diper non parlare poi dellal eliminazione del riferimento al CCNL per la contrattazione di secondo livello.

Altro aspetto non secondario sarà quello dell’accorpamento delle aziende e dello smantellamento di numerose altre . In questo giocheranno ruoli significativi gli enti locali e le Regioni, per esempio avremo aziende già in liquidazione a fine anno senza che nulla sia stato detto e fatto per la ricollocazione del personale in esso impiegato.

Con la scusa di un quadro normativo in fieri , il ruolo di Cgil Cisl Uil non è stato solo attendista ma complice di questi processi dai quali sorgeranno alcune aziende capaci di competere con spa e multinazionali per dimensione e per capitale. L’idea sviluppata in alcune regioni a guida Pd è stata quella di costruire grandi società partecipate che poi hanno agito in termini di monopolio non prima di avere esternalizzato (e qui arriva il business) interi rami con cessione di azienda che comprende anche la forza lavoro.

E’ palese ormai che non esista piu’ differenza alcuna tra grandi società pubbliche (gestite a tutti gli effetti come spa private) e spa private a guida confindustriale, del resto il valzer delle nomine del Governo Renzi a capo delle grandi società pubbliche parla di solo.

Il Cobas pubblico impiego giudica rilevante il convegno di napoli e sostiene la necessità:

  • di costruire un coordinamento nazionale dei lavoratori delle società partecipate capace di dare supporto a tutte le situazioni di lotta e di resistenza
  • di fornire una cassetta degli attrezzi ragionata per consentire a ciascuna situazione di avere gli strumenti necessari per opporsi ai processi in atto, per rallentarne e incepparne i meccanismi sui quali si costruisce il processo di smantellamento e di accorpamento delle partecipate
  • di denunciare la natura liberista di questa grande operazione smascherando la campagna falsa di abbattimento della spesa per la politica sulla quale hanno costruito la spending review , spending mossa da ben alti obiettivi (privatizzazione selvaggia e distruzione dei posti di lavoro)
  • di smascherare i processi di mobilità che saranno presto applicati anche negli enti locali e nella sanità prossimi bersagli dei processi di ristrutturazione

Lo sciopero generale di novembre dovrà essere una occasione per costruire la mobilitazione dei lavoratori delle partecipate per condurre una battaglia che non sia meramente difensiva ma che sappia unirsi alle istanze di difesa della occupazione, dei beni comuni, della gestione e controllo a fini sociali dell’economia

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