December 26, 2024
Con Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, facciamo un bilancio sulla giornata del 26 marzo.
Quello del 26 marzo è stato forse lo sciopero più difficile degli ultimi anni. Che giudizio ne danno i Cobas?
Proprio così: non era per nulla facile scioperare e ancor meno portare in piazza in 67 città, di cui tante in “zona rossa”, più di 10 mila persone, ma, anche grazie alla sinergia che abbiamo creato con il Comitato Priorità alla scuola, il Coordinamento nazionale precari, la Società della Cura e il Forum dei movimenti per l’Acqua.
Chi ha scioperato e chi è sceso in piazza chiede con forza innanzitutto la riapertura di tutte le scuole dal 7 aprile, con interventi urgenti per aumentarne la sicurezza (presìdi sanitari per i tamponi periodici a studenti, docenti ed Ata; vaccinazione per tutto il personale che fa richiesta), ma anche rapide iniziative per garantire la massima regolarità del prossimo anno scolastico.
Ci sono dei numeri? Qual è stata concretamente la percentuale degli scioperanti?
Per la verità conteggiare gli scioperanti della DAD è tecnicamente complicato ma resta il fatto complessivamente la nostra azione ha avuto successo ed è la dimostrazione che fummo facili profeti quando all’avvento di Draghi, presentato come risolutore dei drammi sanitari ed economici non risolti dal governo Conte-bis, prevedemmo che a breve ci saremmo ritrovati le stesse precarietà, inefficienze e disorganizzazioni del precedente governo.
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