Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Io non sono come tu mi vuoi: LETTERA APERTA alla Rsu e alle colleghe della Rsa Remaggi

Postato il 29 Settembre 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Care, non ci dilungheremo troppo , quindi abbiate pazienza per pochi minuti

Nei mesi scorsi i cobas criticarono la linea aziendale e la decisione di esternalizzare parte dei servizi, una critica non ideologica ma scaturita dalla certezza che le esternalizzazione di servizi e funzioni segni una strada di non ritorno.

Oggi constatiamo che le regole imposte agli enti locali sono estese anche alle societa’ partecipate dagli enti locali e oltre alla riduzione della spesa di personale e al blocco delle assunzioni subiamo le politiche di esternalizzazione che ai Remaggi sono per altro iniziate da anni.

Noi non vogliamo abituarci, anzi assuefarci, alla idea che lavoratrici di una cooperativa occupino i posti delle dipendenti pubbliche lavorando due ore a settimana in piu’ e con salari inferiori anche di 300 euro, forse saremo utopistici ma pensiamo che ad uguale lavoro debba corrispondere lo stesso salario.

La decisione di esternalizzare una parte dei Remaggi non ci convince, il cda e il direttore continuano ad attribuire alle 104 e alle malattie la responsabilità di questa scelta come se la colpa debba ricadere sempre e solo sulle lavoratrici.

In questo anni abbiamo taciuto di fronte ai codici di comportamento e altre decisioni, la rsu ormai si è auto relegata in un ambito angusto, troppo angusto per potere incidere sulle scelte che contano.

Nulla di personale e soprattutto non una critica a priori e men che mai alle singole persone, non siamo convinti che le ultime scelte della rsu siano giuste, per esempio la decisione di collaborare con il direttore alla soluzione di un problema che il cda ha creato con la esternalizzazione di parte dei servizi.

Noi cobas non siamo disponibii a collaborare a scelte incondivisibili, il direttore un domani potrà attribuire al personale la responsabilità delle scelte fatte, per esempio nella individuazione del personale da inviare alla lavanderia.

Per questo noi non compileremo lo stampato consegnato dalla direzione perchè a gestire i risultati di questa consultazione frettolosa non sarà il sindacato ma il direttore che è chiamato a prendere la decisione finale evitando di consultarsi con noi tutti\e.

Pensiamo sia sbagliato non convocare una assemblea del personale, la rsu si arroga il diritto di decidere per tutte quando dovrebbe invece confrontarsi con le lavoratrici, ascoltarle e prendere le decisioni con loro.

Ci preoccupa il fatto che la riorganizzazione possa avere ripercussioni negative sul nostro salario perchè quei soldi destinati a tutto il personale saranno impieagti per compensare la perdita salariale delle colleghe che non avranno turnazione

Una scelta che il direttore ha operato senza aggiungere risorse economiche alla parte variabile del fondo, alla fine sarà il personale a pagare in termini economici le scelte organizzative criticate e non condivise.

Pensiamo possibile operare scelte condivise con il personale ma in questa ottica non bisogna guardare alle lavoratrici con sospetto o solo in termini strumentali per estorcere loro un parere da utilizzare poi a proprio piacimento.

Per questi ragioni, i cobas criticano apertamente l’operato della direzione , la ,mancanza di clausole sociali nell’appalto a salvaguardia degli interinali (al di là del fatto che le clausole sociali siano presenti solo per il personale alle dirette dipendenze…)

Siamo certi che una opzione condivisa sia possibile e necessaria a partire dal coinvolgimento diretto della intera forza lavoro. Ci piacerebbe conoscere il parere dei singoli membri del cda e del consiglio comunale.

La speranza è l’ultima a morire…

Cobas Pubblico Impiego

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