November 27, 2024
Un fantasma si aggira per il mercato del lavoro italiano. Si tratta del lavoro a progetto (c.d. “co.co.pro.”), del quale il governo ha annunciato la scomparsa presentando i decreti attuativi del Jobs Act. A partire dal primo gennaio 2016 non sarà infatti più possibile assumere con questa forma contrattuale, il che – si sostiene- comporterà la fine della precarietà per circa mezzo milione di lavoratori “autonomi”. Certo, al posto del contratto a progetto, ai lavoratori spetterà l’assunzione con il nuovo contratto a tutele crescenti, privo delle tutele in caso di licenziamento illegittimo. Ma si tratta comunque di un sostanziale miglioramento delle loro condizioni di occupazione.
Questa narrazione della riforma in atto è sorprendentemente presa per buona dagli organi di informazione e da tutti gli attori politici e sociali. Perfino i sindacati non ne mettono in dubbio la fondatezza ed appuntano le loro critiche sul fatto che la fine delle collaborazioni a progetto non riguarderà tutti i lavoratori, non toccando – ad esempio- quelli pubblici.
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