November 25, 2024
La Borsa di Shangai ha chiuso con un timido rimbalzo positivo (1,98 %), nettamente inferiore alle perdite degli ultimi due giorni (- 15%), con una perdita di circa il 40 per cento rispetto al picco dei primi di giugno con l’indice generale arrivato a quota 5.100. Nel corso del 2015 aveva già subito due crolli, di cui quello di fine estate particolarmente pesante. In quel 24 agosto la Borsa di Shangai registrò un crollo dell’8,5 per cento, poi del 7.6 per riprendersi solo dopo un massiccio intervento della Banca Centrale cinese.
La People’s Bank of China intervenne pesantemente: tagliò i tassi d’interesse attivi e passivi, diminuendo le riserve obbligatorie delle banche, ed immettendo direttamente sul mercato finanziario 30 miliardi di dollari , con operazioni di mercato aperto. Operazione analoga è avvenuta in questi giorni e con molte probabilità il Q.E. (Quantitative Easing) cinese continuerà nel disperato tentativo di salvare le Borse ed evitare che la fuga dei capitali dalla Cina diventi un fiume. Ma, ed è questo che è davvero interessante, ogni volta che la Borsa di Shangai subisce un colpo le altre Borse che contano – Tokyo, N.Y, Londra ecc– tremano e lanciano un segnale preciso: ci stiamo avvicinando al Grande Crollo, come J.K Galbraith definì in un suo famoso saggio la crisi del ’29.
Tutte le spiegazioni che si danno di volta in volta di fronte ad un tonfo delle Borse a livello mondiale contengono certamente un quid di verità , ma non tengono conto del fatto che “strutturalmente” questo modello della finanza va incontro a crac periodici e sempre più pesanti, a turbolenze finanziarie sempre più frequenti.
Nel solo ventennio 1987/2007 ci sono state otto crisi finanziarie pesanti, che hanno provocato fallimenti e danni all’economia reale, senza che sia cambiato niente nella regolazione delle Borse e della finanza “ombra”. Siamo passati dai 20.000 miliardi di dollari scambiati nel 1992 ad un flusso finanziario che già nel 2010 aveva superato gli 800mila miliardi di dollari e continua a salire.
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