December 23, 2024
Il comma 456 della legge n. 147/2013 (la legge di stabilità in Gazzetta Ufficiale a fine anno) alluga al 31 dicembre 2014 i vincoli imposti al fondo per la contrattazione decentrata .. Ogni Ente deve restare dentro il tetto del 2010 e deve calare in proporzione alla riduzione del personale in servizio.
Di conseguenza nel 2014 avremo la contrattazione nazionale e decentrata praticamente bloccata, fermi i rinnovi contrattuali e eventuali incrementi del fondo di produttività.
Nel 2015 le risorse destinate alla contrattazione decentrata dovranno ridursi in proporzione al personale ridotto e quella soglia sarà il punto di partenza per la contrattazione dei prossimi anni.
Di conseguenza, gli Enti che hanno rispettato i patti di stabilità abbattendo la spesa di personale con la speranza di un recupero, si vedranno ulteriormente penalizzati perchè ai tetti di spesa ormai non ci sono più limiti.
Solo teoricamente non sono previste ulteriori riduzioni di spesa e il Governo ha ripetuto che la scelta di tagliare fondi al Pubblico Impiego è destinata a durare solo nel 2014 ma alle intenzioni non seguono fatti concreti come dimostra la recente mancata stabilizzazione dei precari e la seconda fase della spending review che è solo in via embrionale.
Il fondo 2014 sarà inferiore a quello del 2010 perchè ci saranno tagli proporzionali alla riduzione di personale, quindi è stata raccontata una colossale bugia quando veniva detto e scritto che il peggio era passato perchè al peggio non c’è mai fine.
Nel 2014 i sindacati e l’Aran potrebbero mettere mano alla parte normativa dei contratti visto che quella economica è off limites, ma per chi è avvezzo a leggere i bilanci capirà subito di essere nuovamente deriso visto che molti istituti contrattuali sono strettamente connessi con il fondo della produttività. Potrà accadere che su alcune normative ci sia una revisione , anzi una reformatio in pejus.
Il tetto del 2010 vale anche per la retribuzione individuale, si applica alla parte eccedente i 5,29 euro come se la soglia che va da questa cifra ai 7 euro costituisse una fonte di reddito pericolosa per le casse statali.
Da questa norma di contenimento è esclusa una nuova posizione organizzativa , uguale discorso vale per gli aumenti nelle indennità di produttività,, rischio, specifiche responsabilità e turnazione.
In ogni caso il quadro generale della contrattazione è segnato da una perdita salariale che si potrae al 2014 e la impossibilità di incrementare il fondo per gli anni successivi in modo tale da recuperare anche una minima parte di quanto abbiamo perduto con il blocco dei contratti e i tetti di spesa.
A colpi di decreti legislativi i governi degli ultimi 20 anni hanno praticamente distrutto la contrattazione nazionale e decentrata con la scusa che il sindacato aveva un diritto di veto su materie quali la organizzazione dei servizi, hanno ridotto ai minimi termini il potere di acquisto nel pubblico impiego con aumenti irrisori calcolati senza tenere conto del reale aumento del costo della vita
Tutto ciò è accaduto con il silenzio assenso di Cgil Cisl Uil
Cobas Pubblico Impiego
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