December 21, 2024
La Delibera n. 27/2013 della Corte dei Conti è dedicata al contenimento della spesa di personale (razionalizzazione della spesa pubblica) e alla politica delle assunzioni negli Enti Locali.
In questi anni agli Enti locali è stato imposto un diktat, ossia disporre atti e normative in funzione della riduzione delle spese di personale…garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale .. con azioni da modulare nell’ambito della propria autonomia…rivolte…ai seguenti ambiti…
Tradotto in altri termini ? Vengono ridotte le spese personali in rapporto alle spese correnti, si blocca in sostanza ogni incremento della contrattazione decentrata (progressioni orrizontali, cumuli di indennità, abbattimento degli straordinari, richieste di servizi aggiuntivi mascherati sotto la dicitura razionalizzazione senza neppure prevedere l’applicazione del contratto nazionale autonomie locali che prevede espressamente l’incremento del fondo a seguito di piani che abbiano aumentato produttività e servizi senza accrescere la spesa di personale).
Insomma per gli Enti locali ogni anno si conclude con la riduzione costante e progressiva della spesa per il personale facendo “ riferimento alla spesa di personale dell’anno immediatamente precedente.”
Non solo i contratti nazionali sono bloccati da sei anni ma anche quel poco che un tempo si poteva recuperare con la contrattazione decentrata è venuto meno.
Allo stesso tempo gli organici sono calati a colpi di migliaia di unità all’anno tra mancate stabilizzazioni dei precari, il blocco del turn over al 40% e il rapporto tra spesa personale e spesa corrente entro il tetto del 50%
L’obbligo del taglio della spesa di personale è sancito a colpi di decreti legislativi.
Fin qui niente di nuovo, ora la Corte dei Conti vuole restringere ulteriormente la cintola anche se i buchi sembravano essere finiti.
La Corte dei Conti ha iniziato le sue ispezioni sancendo l’obbligo, senza deroga alcuna alla riduzione della spesa del personale, un obbligo che a norma di legge non sussiste visto che si stabilisce solo il mantenimento della spesa entro una certa soglia.
Non basta avere cancellato gli aumenti derivanti dai contratti nazionali sospendendone il rinnovo, non basta anche la sospensione della indennità di vacanza contrattuale, ora si vuole obbligare ogni Ente a ridurre la spesa rispetto all’anno precedente, non importa se sia stato virtuoso o spendaccione a dimostrare che la logica seguita è quella prima di imporre regole e poi di rendere le stesse sempre più stringenti.
Stesso ragionamento vale per la politica delle assunzioni perchè se un Ente ha subito nel 2013 pensionamenti , quel tetto di spesa (che già era fortemente penalizzato dalla riduzione di personale) dovrà essre ulteriormente ridotto nel 2014, il che significa penalizzare fortemente gli enti locali costringendoli di fatto a perseguire la strada delle privatizzazioni.
L’attacco è quindi partito contro i Comuni che quanto a spesa pubblica pesano in misura assai più contenuta di Sanità e regioni, da qui la polemica dell’Anci ad andare in altri settori pubblici a tagliare ma non negli enti locali. Un invito che noi rigettiamo al mittente sottolineando il ruolo di smantellamento della cosa pubblica svolto dalla Corte dei Conti che nei fattri sta tirando la volata a nuove privatizzazioni nonostante che in alcuni suoi scritti abbia riscontrato giudizi non certo lusinghieri sulle esternalizzazioni dei servizi.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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