November 30, 2024
Lungi da noi speculare sul dramma umano che ha portato una giovane madre al suicidio anche per problemi abitativi. Tardivo è comunque l’interesse dimostrato dal Sindaco, al punto che ci viene da pensare che sarebbe stato preferibile che il Comune avesse pagato un contributo per l’affitto piuttosto che il funerale.
Non ci interessano approcci caritatevoli, ma vogliamo cogliere questo drammatico evento (disgraziatamente non il primo in Italia) per entrare nei motivi della sempre più drammatica situazione abitativa in cui si trovano centinaia di altre famiglie di Cascina, affinchè la morte di un’inquilina indigente e disperata non resti soltanto un dramma personale.
Cascina dagli anni ottanta attraversa una pesante crisi economica, in gran parte dovuta alla crisi del mobile che ha cancellato tante attività produttive e centinaia di posti di lavoro, causando un elevato numero di famiglie senza redditi o con redditi fortemente ridotti.
Il Comune di Cascina negli ultimi 15 anni, anche per cercare una via di uscita alla crisi, come in altre città d’Italia ha privilegiato la lottizzazione di intere aree per favorire la costruzione di centinaia di immobili residenziali, favorendo la cementificazione edilizia, ma col risultato che molti alloggi poi sono rimasti invenduti e, per scarsità di controlli sui cantieri, ora numerose famiglie si trovano alle prese con contenziosi giudiziari perchè i costruttori non hanno rispettato le normative edilizie, col concreto rischio da parte di decine di famiglie di perdere la prima casa, costruita con molti sacrifici.
Nello stesso periodo il Comune di Cascina “si è dimenticato” di programmare un’adeguata politica abitativa destinata all’edilizia popolare per fare fronte al crescente impoverimento dei ceti sociali più deboli, aumentati anche in seguito alla consistente immigrazione. Per cui il Comune di Cascina, pur contando circa 45.000 residenti (la metà di Pisa) è proprietario di appena 287 alloggi popolari, mentre Pisa ne possiede 2.820 e la molto meno popolosa Pontedera 780 !
La crisi, prima finanziaria e ora economica, ha aggravato logicamente la già precaria situazione economica e sociale di Cascina, colpendo in particolare le centinaia di famiglie indigenti che, perdendo il lavoro, sono state spesso costrette a non più pagare l’affitto o, se avevano acquistato un alloggio, a non riuscire a pagare la rata di mutuo, così rischiando di perdere la propria casa, senza avere concrete soluzioni alternative da parte delle istituzioni locali.
Infatti anche la Giunta Antonelli, come le precedenti, di fronte a 308 famiglie inserite nella graduatoria case popolari del Bando 2012, a 417 domande di sussidio all’affitto ex art. 11 Legge 431/98 presentate nel 2013 e alla esistenza di 28 famiglie con sfratto esecutivo per morosità incolpevole che hanno fatto richiesta di assistenza al Comune, non ha alcun programma di costruzione di nuovi alloggi popolari, ma è ancora in attesa (ormai da otto anni !) della finizione dei lavori dei 20 minialloggi di San Lorenzo alle Corti e della futura ristrutturazione di una ex scuola dalla quale ricavare 6 abitazioni.
Come pensa il Sindaco Antonelli di affrontare concretamente questa gravissima emergenza ?!
COBAS PISA – UNIONE INQUILINI PISA
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