Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La lotta continua di Giovanni D’Errico

Postato il 23 Febbraio 2016 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

protesta-giovanni-derricoGiovanni, con altri 1.300 operai, lavora al Consorzio Unico di Bacino di Napoli e Caserta. Da 40 mesi non ricevono il salario che gli è dovuto. Allora Giovanni decide che deve alzare il livello della protesta, sale sul tetto del Castello medioevale di Acerra e ci rimane per 4 giorni e 3 notti, minacciando di scagliare sotto le tegole del tetto. Nemmeno una telefonata del vescovo, che l’ha invitato a dialogare in vescovado, lo convince a scendere. Ora è tornato a casa con l’impegno del Presidente della Regione ad un incontro con lui e con i lavoratori del Consorzio. Ma nella sua casa popolare in rione “Congo” scopre che l’Enel ha distaccato la corrente.

Acerra, 21 febbraio.

“Ho trascorso la notte sotto il cielo stellato al freddo di febbraio a circa 25 metri di altezza sul tetto del Castello Baronale di Acerra a protestare, con sotto il sostegno dei compagni/e. Ieri sera abbiamo deciso di sospendere la lotta, per un misero incontro con presidente della regione Campania Vincenzo De Luca per lunedì prossimo. Dopo torniamo in piazza perché crediamo che non si risolva nulla, rimaniamo ancora nella stessa barca, anzi peggio. Saremo in piazza perché solo con l’unità di classe si vince: lotta continua, resistenza sempre!
Quando sono tornato a casa ieri sera dopo aver sceso dall’impalcatura a 25 metri di altezza mi avevano tolto energia elettrica per il mancato pagamento delle bollette; è anche “giusto”. Allora che dirvi di 4 anni di mancato pagamento ai lavoratori del Consorzio? che gli dobbiamo staccare noi la luce alle istituzioni!
Possono prenderci tutto, ma sicuramente non possono mai portare via la dignità di lottare contro gli abusi di potere istituzionali. Anche a lume di candela lottiamo fino alla fine, senza abbassare testa. Io continuo a lottare, non si elemosina su nulla! Ci devono restituire il lavoro e tutti i soldi che ci devono.
Lotta continua. Ora sempre resistenza. Giovanni.”

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