November 23, 2024
Da: Federazione Toscana del P.CARC federazionetoscana-bounces@autistici.org
La lotta contro la catastrofe ambientale è lotta per il socialismo!
Il 27 settembre migliaia di giovani in tutta Italia sono scesi in piazza per dire NO alla catastrofe ambientale che sta seriamente mettendo al rischio l’intero pianeta e la stessa sopravvivenza dell’umanità.
E’ un fatto innegabile che negli ultimi anni la crisi ambientale abbia subito un’accelerazione. Il cambiamento del clima, l’impoverimento dei terreni, il consumo del suolo, l’inquinamento del mare e dell’aria sono diventate tra le più gravi emergenze che l’umanità si trova ad affrontare e producono dissesto dei territori, migrazioni di massa (la Banca Mondiale prevede 140 milioni di persone in fuga da qui al 2050), nuove e mortali malattie.
La causa di tale disastro, connesso ovviamente alla crisi politica, economica, sociale in cui siamo immersi, è una e una sola: il capitalismo. Per porre fine allo sfacelo di questa società, per creare una prospettiva positiva per i giovani e per tutte le masse popolari, bisogna porre fine al sistema capitalista e costruire il socialismo.
Quella del socialismo, non è “un’opzione” come un’altra per una società diversa e nemmeno un’utopia, ma è lo sbocco oggettivo della crisi del sistema capitalista.
Infatti la causa della crisi ambientale non deriva dalla cattiveria, dalla malvagità, dal menefreghismo o dall’egoismo delle persone, dei grandi industriali, delle aziende, ecc., ma dal fatto che gli interessi dei padroni si contrappongono a quelli delle masse popolari: da una parte ci sono i capitalisti dediti ognuno alla valorizzazione del proprio capitale (e chi rallenta è soppiantato dagli altri), dall’altra tutti quelli che ne subiscono le conseguenze; da una parte la borghesia imperialista e dall’altra i proletari, gli studenti e i lavoratori.
Se ci pensiamo, ognuno di noi (in misura diversa) con la propria condotta contribuisce alla devastazione dell’ambiente e all’inquinamento del pianeta (basta considerare la quantità di rifiuti prodotta da ogni nucleo familiare), come ognuno di noi in mille campi e in mille momenti della vita per sopravvivere si contrappone ad altri che cercano anche loro di sopravvivere (basta considerare la concorrenza per il posto di lavoro, per l’accesso all’università, ecc.). Ma non si tratta di inclinazioni individuali: siamo tutti costretti dallo stesso sistema di rapporti sociali che contrappone ogni individuo agli altri. Proprio per questo non ha senso cercare di porre fine al catastrofico corso delle cose cambiando individualmente la propria condotta. Chi spinge in questa direzione, ne sia o non ne sia consapevole difende la borghesia e il suo sistema, distoglie dal lottare contro la borghesia per porre fine al capitalismo e instaurare il socialismo.
Il nostro paese non è certo esente da queste dinamiche, anzi, la speculazione che devasta il territorio è un enorme problema da un capo all’altro d’Italia (pensiamo solo al TAV, al TAP, all’ILVA di Taranto, ecc.).
Anche in Italia gli esponenti dei partiti delle Larghe Intese da una parte si dichiarano paladini dell’ambiente e dall’altra sbandierano la realizzazione delle Grandi Opere come un’opportunità che creerà benessere e nuovi posti di lavoro: pensiamo al segretario del PD Nicola Zingaretti che ha dedicato la sua vittoria per la guida del partito a Greta Thunberg, salvo poi dal giorno dopo schierarsi a favore della costruzione del TAV in Val Susa: è un controsenso! La verità è che i diritti delle masse popolari sono sempre più sotto attacco, a partire dal diritto allo studio il cui smantellamento progressivo è ormai da anni una costante.
Giovani, studenti! Per la rinascita del pianeta, a partire dal nostro paese, serve un piano che si opponga alle politiche di “lacrime e sangue” che ogni giorno ci impone la classe dominante, ma soprattutto un piano che passi dal contro al per.
È necessario sviluppare un movimento regionale e nazionale contro le Grandi Opere Inutili, per la rimessa in sesto dei territori, per la conquista di nuovi posti di lavoro e di tutti i diritti delle masse popolari che oggi sono sotto attacco: questo è l’unico grande Piano che serve al Paese!
Come comunisti il nostro compito è quello di impegnarci a promuovere su scala sempre più vasta la creazione di organizzazioni giovanili, operaie e popolari e il loro coordinamento fino a imporre un loro governo di emergenza nazionale, un governo fondato sugli organismi operai e popolari, che dia forza e forma di legge alle risoluzioni da questi assunte caso per caso.
Il Partito dei CARC sostiene chi è deciso organizzarsi, mobilitarsi e coordinarsi su questa strada, in particolare i giovani studenti che hanno sempre dimostrato di avere un’attenzione particolare al tema ambientale.
Il contributo che ogni individuo può dare per porre fine al catastrofico corso delle cose è contribuire a porre fine al capitalismo, a instaurare un nuovo sistema di rapporti sociali alla base del quale vi è la proprietà e gestione pubblica dell’apparato produttivo, il socialismo.
Federazione Toscana del P.CARC
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