November 26, 2024
La povertà continua a colpire soprattutto gli autonomi. L’anno scorso il 24,9 per cento delle famiglie con reddito principale da lavoro autonomo ha vissuto con una disponibilità economica inferiore a 9.455 euro annui (soglia di povertà totale calcolata dall’Istat). Praticamente una su quattro si è trovata in una condizione di vita non accettabile.
Per quelle con reddito da pensioni/trasferimenti sociali e da lavoro dipendente, invece, la percentuale al di sotto della soglia di povertà è stata inferiore. Per le prime, infatti, l’incidenza si è attestata al 20,9 per cento, per le seconde al 14,6 per cento.
Tra il 2010 e il 2014 la quota di nuclei familiari in cattive condizioni economiche è aumentata di 1,2 punti percentuali. Per i pensionati la povertà è scesa dell’1 per cento, tra i dipendenti è aumentata dell’1 per cento, mentre tra il cosiddetto popolo delle partite Iva l’incremento è stato del 5,1 per cento, anche se va sottolineato che nell’ultimo anno la variazione è stata pressoché nulla.
L’elaborazione è stata messa a punto dall’Ufficio studi della CGIA.
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