December 25, 2024
Dal compagno e “maestro” Giovanni “Beppone” Grillo
Molti si accorgono dei problemi delle ferrovie solo dopo stragi come quella di Brandizzo.
Altri, che sui treni ci vivono, come i ferrovieri e anche i pendolari Genova-Trieste quali il sottoscritto, devono “approfittare” anche dei disastri per attirare l’attenzione del “pubblico”.
È quanto farò parlando dell’annosa questione del Macchinista Solo: il conduttore unico della maggior parte dei treni italiani, pubblici e privati. Questione segnalatami da un ex macchinista ed ex Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, oggi pensionato ma sempre impegnato sul tema, Giuseppe “Peppone” Grillo, che mi ha fornito tutta la documentazione.
Quanti prendono quotidianamente il treno, in effetti, non sanno che, a oggi, la quasi totalità dei treni italiani è condotta da un solo macchinista: il resto del personale, e in particolare il capotreno dei treni viaggiatori e il tecnico polifunzionale dei treni merci, non sono né formati né autorizzati a sostituirlo in caso di necessità. Che succede, allora, se il “Macchinista Solo” si sente male e il treno si ferma in linea, oppure se, per colmo di sfortuna, si sente male anche un viaggiatore?
Non potendo essere sostituito, la solitudine già tristissima del Macchinista solo, rischia di trasformarsi in dramma.
Tratto dalla Mailing List Sicurezza sul Lavoro
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