November 27, 2024
A sentire Renzi che gongola per l’aumento dei posti “a tempo indeterminato” vien voglia di menare le mani. Se poi “la notizia” arriva da una nota stampa dell’Inps, allora vien voglia di scatenare una bella rissa. Conviene ricordare infatti che il presidente dell’Inps è quel Tito Boeri – de LaVoce.info e altro – messo lì da Renzi grazie alle “proposte” elaborate proprio da Boeri per distruggere il sistema pensionistico per come lo conosciamo.
Uno porge all’altro l’assist per giustificare l’orrore che entrambi hanno in mente da anni, e l’un l’altro si fanno i complimenti per l’ottimo lavoro svolto. Al confronto, Berlusconi e Dell’Utri erano due campioni di imparzialità…
Vediamo prima i dati dell’Inps, resi noti stamattina. Nei primi sei mesi del 2015, i nuovi contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 36% (+252.177), quelli a tempo determinato sono rimasti stabili e quelli di apprendistato si sono ridotti (-11.500). Le trasformazioni di vecchi contratti precari in contratti a tempo indeterminato sono aumentate del 30,6%.
I numeri vanno spiegati, altrimenti non significano niente. Per Renzi e la sua banda questo significa che “siamo sulla strada giusta”, che il Jobs Act funziona, ecc. Bastano due calcoli e mezzo ragionamento per smentirlo.
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