November 28, 2024
Sabato 16 maggio alcuni lavoratori e lavoratrici della Castelvecchi si sono recati allo stand espositivo della casa editrice, impegnata nell’esposizione al Salone del Libro di Torino. Si tratta di collaboratori, traduttori, fotografi, correttori, editor, autori che non sono mai stati pagati per il loro lavoro.
Ve ne avevamo già parlato qualche settimana fa, quando il 22 aprile a Roma una ventina di loro aveva interrotto la presentazione del libro di Fausto Bertinotti “Colpita al cuore. Perché l’Italia non è una repubblica fondata sul lavoro”, edito da Castelvecchi, che affronta, per paradossale che possa sembrare, proprio il tema del lavoro e dei diritti negati ai lavoratori. Per mettere a tacere il clamore mediatico sollevato dalla manifestazione, l’editore ha subito provveduto a pagare le prime due collaboratrici che attendevano da circa un anno il loro compenso. Un anno in cui la responsabile responsabile amministrativa si era sistematicamente negata, non rispondendo alle centinaia di telefonate e mail, nascondendosi dentro gli uffici, inventando improbabili scuse. Ma la determinazione delle due ragazze aveva infine costretto l’editore stesso, Pietro D’Amore, a riceverle e promettere una cambiale al 30 marzo. Peccato che anche alla scadenza il compenso non sia stato liquidato. Così si arriva all’azione di aprile che finalmente sblocca la situazione.
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http://clashcityworkers.org/rassegna-stampa/2004-torino-castelvecchi-salone-libro-lavoro-paga.html
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