November 25, 2024
Appalti, subappalti, licenziamenti ed assunzioni per lo stesso lavoro, per anni. Poi i conflitti con la direzione ed un licenziamento, proprio del sindacalista più fastidioso. Questi i contorni della testimonianza portata da Sandro Giacomelli, rappresentate della segreteria provinciale dei Cobas, dal 31 dicembre 2015 ex lavoratore del polo logistico della Piaggio di Pontedera.
Licenziato per ‘giusta causa soggettiva’ riporta la lettera della Dna, l’ultima azienda in ordine di tempo assegnataria del subappalto del confezionamento scambistica, contratto derivante dalla società Ceva che detiene l’appalto per la gestione del magazzino Piaggio. “Una giustificazione non chiara, fumosa – spiega Sandro – è tutto un sistema per farmi fuori perché sono scomodo. Dopo anni senza mai una contestazione disciplinare ne ho ricevute 6 negli ultimi 4 mesi. In ballo ci sono 17 esuberi su circa 120 lavoratori della Dna”.
Il licenziamento è stato impugnato e sarà il tribunale a decidere sulla discriminatorietà del provvedimento. L’intento del sindacalista è quello di fare luce sulla situazione. “Lavoro dal 2006 in Piaggio nell’appalto della Ceva, con appalti che di media cambiano ogni 2 anni, con licenziamenti e seguenti riassunzioni. Prima le cooperative Etruria, Adl e Pega, poi la World Service srl, che a seguito dello scandalo per truffa allo Stato per 80 milioni del Gruppo Viesse ha lasciato il passo nel 2013 all’attuale Dna”.
Un susseguirsi di misure per massimizzare i profitti secondo l’esponente Cobas: “Con questo sistema costiamo di meno e lavoriamo di più, con minori diritti rispetto i dipendenti Ceva. A conti fatti sono 350 euro in meno in busta paga. Si spremono cooperative e piccole aziende finché ne hanno, poi quando diventa insostenibile queste abbandonano, e ci sono licenziamenti e riassunzioni”.
Tornando al licenziamento Sandro spiega come i problemi più rilevanti sul lato dei rapporti sindacali siano iniziati con la cooperativa Dna. “In tutte le aziende che si sono susseguite sono sempre stato rappresentante sindacale. Mai avuta una contestazione disciplinare. Dal 2013 con Dna si sono aperti alcuni conflitti, come nel caso dei buoni pasto”. Nell’aprile 2014 ci fu lo sciopero: “Prima si mangiava sugli scalini, con pranzi frugali, non dignitosi. Abbiamo ottenuto in ticket da 5,20 euro, 100 euro al mese”. Conflitti anche sul lato della sicurezza: “Essendo rappresentante anche sul quel tema chiamai la Asl per delle verifiche, ad anche lì ci furono interventi, i problemi erano reali”.
Da settembre le contestazioni disciplinari, fino al licenziamento impugnato. Ma in ballo c’è di più. “Sono stati convocati due incontri dalla direzione aziendale e in quello di dicembre fu chiaro il motivo: 17 esuberi, si partiva su base volontaria per persone vicine alla pensione, ma ci fu solo una comunicazione, senza firma di un verbale di incontro. Avevo poi trovato dopo delle ricerce una persona interessata, ma serviva sapere cifre e aspetti concreti. Il responsabile Lintel (il guppo di cui fa parte Dna ndr) disse che non ci sono soldi, quindi è chiaro che vorrebbero licenziare gratis”.
Una situazione quindi in divenire, con un nuovo incontro fissato per il prossimo 15 gennaio. Si discuterà anche del licenziamento. “Non voglio fare il martire – conclude Sandro – voglio solo testimoniare tutto quello che è successo e che potrebbe succedere”.
Riccardo Del Lungo
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