Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Le nuove regole Isee penalizzano il diritto allo studio

Postato il 21 Novembre 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

iseeLe regole sul nuovo ”riccometro”, contenute nel Dpcm n. 159/2013, prevedono infatti che a formare l’indicatore della situazione reddituale concorrano tutti i redditi percepiti dai componenti del nucleo familiare del richiedente la prestazione, compresi quelli soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta e quelli esenti da Irpef. L’inclusione dei redditi esenti tra quelli che rilevano ai fini del calcolo dell’indicatore costituisce una vera novità in quanto per il calcolo della “vecchia” Isee non andavano indicati. Posto che tra i redditi esenti dall’Irpef sono comprese anche le borse di studio, lo studente che nel 2013 aveva già percepito una borsa di studio, se nel 2015 vorrà presentare l’Isee per concorrere ad una nuova assegnazione, dovrà indicare nella dichiarazione Isee (Dsu) l’ammontare della borsa di studio percepita nel 2013 di talché il relativo indicatore di ricchezza sarà, a parità di condizioni, più alto di quello a suo tempo presentato. A ciò si aggiunga che l’articolo 5, comma 6, del Dcpm 9/4/2001, che dettava specifiche disposizioni per il calcolo dell’Isee per gli universitari (cosiddettoIseu), prevedeva che il reddito ed il patrimonio dei fratelli e delle sorelle dello studente concorrevano alla formazione di tutti gli indicatori nella misura del 50 per cento. Posto che tale disposizione opera un rinvio al Dlgs n. 109/1998 (“vecchio” Isee) che è stato abrogato dall’articolo 15 del Dpcm n. 159/2013 (“nuovo” Isee), ne deriva che gli eventuali redditi e patrimonio di fratelli e sorelle dello studente contribuiscono per il loro intero ammontare alla determinazione dell’indicatore e non più nella misura del 50%.

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