Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Legislazioni di emergenza per i lavoratori della Pa

Postato il 10 Novembre 2015 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

EmergencyAnni fa scrivevamo che  la Riforma Brunetta avrebbe introdotto un clima da caserma, a leggere la cronaca degli ultimi mesi parrebbe che i furbetti del badge abbiano fornito un assist imperdibile  per una ulteriore riforma del procedimento disciplinare che da qui a breve sarà legge

Ma è cosi’ impossibile licenziare i\le dipendenti nella Pubblica amministrazione? La risposta è senza dubbio negativa, ci sono già oggi regole tali da potere essere adottate senza una ulteriore accentuazione del carattere repressivo dei provvedimenti disciplinari. La manovra del governo, a scanso di equivoci, si prefigge ben altri scopi, primo tra tutti tacitare ogni protesta dei lavoratori che da sei anni sono senza contratto e per i quali si intravedono non solo i mancati rinnovi ma anche il blocco della stessa contrattazione decentrata.

E’ iniziata una nuova e feroce campagna contro i\le dipendenti della Pubblica amministrazione per ottenere il sostegno della opinione pubblica a nuovi tagli e privatizzazioni, questo è il succo del discorso

I decreti attuativi della Legge Madia saranno presentati come semplificazione delle normative già in atto , in qualunque modo la si pensi non c’è bisogno alcuno di normative nuove perché un dirigente puo’ avvalersi dell’articolo 55 bis del dlgs 165\2001 e sospendere dal servizio un dipendente fino a 10 giorni

C’è poi la Corte dei Conti che a procedimento attuato puo’, anche  a distanza di tempo, intervenire chiedendo al dipendente infedele il pagamento del danno di immagine, insomma il lavoratore della Pa , al contrario di quello del privato, è non solo licenziabile ma  anche perseguibile economicamente dalla Magistratura contabile.

Il Dirigente con la Brunetta puo’ sanzionare direttamente i dipendenti assegnatigli e decidere, entro 60 giorni dalla contestazione di addebito,  fino a 10 giorni di sospensione ovviamente valutando  la gravità del caso e se ci sono recidive in comportamenti illeciti
In ogni caso , per sospensioni superiori agli 11 giorni e fino al licenziamento, il dirigente dovrà chiedere l’intervento dell’ufficio preposto nell’ente a provvedimenti disciplinari . E attenzione che non occorre attendere il concludersi del procedimento penale per avviare e concludere, entro 120 giorni , un procedimento che puo’ determinare il licenziamento del dipendente

Fate attenzione che tra le cause che possono portare ad un grave procedimento disciplinare c’è anche una condotta non corretta verso i propri superiori secondo uno schema da caserma.
Ora immaginatevi un futuro prossimo nel quale i dirigente saranno a tempo determinato e scelti dai sindaci e pensate a cosa potrebbero non fare per ottenere la riconferma e guadagnarsi le grazie dei politici, pensate ad ordini e disposizioni illogiche e a qualche dipendente coscienzioso che decidesse di non obbedire…..

Allora se cosi’ stanno le cose, perché si invocano provvedimenti e codici disciplinari ancora piu’ ferrei?

La risposta è semplice: si vuole trasformare il dipendente pubblico nella causa del mancato funzionamento della Pubblica amministrazione salvando i politici da ogni responsabilità, primi tra tutti i Sindaci che piegano le dotazioni organici e i regolamenti degli uffici e dei servizi al raggiungimento dei loro obiettivi di mandato (insomma per farsi rieleggere)

Gettare discredito su tutto il personale della Pubblica amministrazione è funzionale alla politica del Governo che con la prossima legge di stabilità cancellerà servizi fondamentali in materia di sanità e di istruzione, il tutto con la necessaria manipolazione dell’opinione pubblica

Cobas Lavoro Pubblico Pisa

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