Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

L’ennesimo regalo ai padroni: la detassazione del premio di risultato

Postato il 5 Marzo 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

produttivitaTorna la detassazione del premio di risultato con l’aliquota agevolata al 10%.

Quello che serve ai salari pubblici e privati sono aumenti reali e adeguati a recuperare potere di acquisto, aumenti per compensare quanto abbiamo perduto negli ultimi anni
Ma i contratti nazionali sono siglati con aumenti ridicoli e in piu’ trances per non parlare dei contratti, come nel pubblico, bloccati da sette anni

Il modello contrattuale all’orizzonte prevede ormai il rafforzamento della contrattazione di secondo livello e attraverso una pseudo contrattazione aziendale saranno erogati i cosiddetti aumenti collegati ad un aumento della produttività individuale e collettiva, insomma se i padroni risparmieranno magari intensificando i tempi e i ritmi della produzione qualche briciola dei loro profitti sarà destinata ai lavoratori

Si fa strada l’idea della distribuzione di parte degli utili aziendali con una tassazione agevolata e vincolando i lavoratori agli obiettivi dei padroni, subordinando le loro stesse istanze al raggiungimento del profitto in cambio

Leggiamo su il sole 24 ore del 3 marzo

Il tetto dei 2mila euro dell’ammontare del salario fiscalmente incentivato, può salire a 2.500 euro se l’azienda si dota di «un piano di coinvolgimento dei lavoratori all’organizzazione del lavoro», mediante la «costituzione di gruppi di progetto dedicati a migliorare o innovare singole aree produttive» o «sistemi di produzione nei quali operano congiuntamente responsabili aziendali e lavoratori». Resta inteso che se il premio viene erogato, invece che in denaro, attraverso misure di welfare contrattato a livello aziendale, in base alla legge di Stabilità sarà esentasse. L’erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire attraverso voucher nominativi, in forma elettronica o cartacea, riferibili alla singola prestazione e non integrabili dal lavoratore.

Già è pronta una bozza composta da sei articoli di un decreto interministeriale (Lavoro-Mef) che reintroduce dopo un anno di pausa la detassazione del premio di risultato

Il limite di reddito è fissato dalla legge di stabilità 2016 in 50mila euro, quindi questa tassazione di comodo verrà accordata ai quadri, agli impiegati e ai funzionari allargando la platea dei beneficiari.

Il decreto interministeriale dovrebbe prevedere anche un riferimento al lavoro agile che dovrebbe essere incluso e allo stesso tempo detterà le linee guida della contrattazione decentrata impegnando i padroni a depositare i contratti entro 30 giorni dalla sottoscrizione presso la direzione territoriale del lavoro con relativo piano di coinvolgimento della forza lavoro alla organizzazione produttiva

In questo modo si realizza il sogno dei padroni e del Governo di piegare le istanze sindacale al profitto con il miraggio della minore tassazione del reddito di secondo livello e una futura compartecipazione degli operai a parte degli utili , giusto il tempo e il modo di impedire l’esercizio dello sciopero.

Non è sbagliato ipotizzare una campagna contro chi lotta e confligge dipingendoci come nemici degli interessi dei lavoratori perché avversari della erogazione di qualche briciola ai lavoratori

Detassazione del premio, subalternità del sindacato alla impresa, il miraggio della compartecipazione agli utili, smantellamento del contratto nazionale, pochi aumenti destinati con la contrattazione di secondo livello in cambio della pace sociale in fabbrica, la filosofia del testo unico sulla rappresentanza e lo smantellamento del contratto nazionale con il sistema delle deroghe stanno iniziando a produrre i primi risultati tanto favorevoli al padronato italiano quanto forieri di sconfitta per la classe lavoratrice.

Cobas Pisa

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