November 28, 2024
Come avrete letto, il personale degli uffici casa e i cobas non concordano con questo trasferimento e non perchè abbiamo antipatici i\le dipendenti Apes (inclusi i\le precari\e dei quali poco si parla); anzi da tempo esiste un rapporto di proficua collaborazione e stima reciproca che contiamo di mantenere e refforzare nel futuro.
La nostra contrarietà al trasferimento dell’ufficio casa è sempre stata dettata da altri motivi, ben più seri . In primo luogo questo trasferimento è strettamente collegato alla volontà dell’amministrazione di vendere anzi svendere il proprio patrimonio immobiliare , anche quello che è costato piu’ soldi per la messa a norma degli impianti.
La vendita di piazza Facchini per stipare il personale alla sesta porta, il futuro incerto dei magazzini e uffici ospitati alla Valdarno, tutto procede nell’ottica non di perseguire il bene e gli interessi comuni ma solo il raggiungimento degli obiettivi di mandato del Sindaco e della sua Giunta.
In questo modo il nostro lavoro viene sminuito e svalorizzato a prescindere dal colore di chi governa, solo per come ci fanno lavorare.
C’è una ragione di opportunità che meriterebbe maggiore attenzione; il trasferimento in un’unica struttura di un ufficio comunale con un proprio ente partecipato ( su cui esercitare un’attività di controllo) sembra dettata piu’ da ragioni politiche (meno trafila burocratica da vantare in conferenza stampa) che da un concreto progetto comune e sinergico di due enti diversi per lo sviluppo dell’edilizia popolare e dei suoi uffici di supporto, amministrativi e tecnici.
Abbiamo potuto verificare che le condizioni dell’immobile di Via Fermi non sono delle migliori sotto tutti i punti di vista e ci sono diversi interventi da intraprendere per migliorare gli impianti esistenti, liberare e segnalare le vie di fuga, ridurre i carichi di carta.
La destinazione degli uffici comunali non risponde ai requisiti di sicurezza e soprattutto dopo due anni non sono stati realizzati interventi per la messa a norma degli uffici
Insieme a questi interventi auspichiamo che la stessa Apes voglia evidenziare le criticità della struttura di via Fermi e abbia cura delle condizioni lavorative dei dipendenti siano essi alle loro dipendenze dirette o del Comune.
In questa ottica potremo, tutti, intraprendere percorsi comuni finalizzati al miglioramento dell’ambiente di lavoro in cui trascorriamo gran parte della nostra giornata. Da parte nostra c’è piena disponibilità al confronto e all’agire comune perchè il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro riguarda il personale comunale e quello dell’apes
Cobas Pubblico Impiego
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