Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Lettera aperta delle lavoratrici Ardsu di Pisa alla Rsu Ardsu

Postato il 20 Novembre 2015 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

dsu-toscanaSiamo le lavoratrici della mensa di Pisa firmatarie di una lettera aperta inviata alla direzione, al cda e alla Rsu offrendo la nostra disponibilità a effettuare un orario articolato con lo spezzato nell’alta stagione.

Siamo venute a conoscenza di una lettera accusatoria nei nostri confronti da parte delle delegate cgil di Pisa.

A tal proposito vorremmo chiarire alcuni punti e ripristinare la verità dei fatti.

La nostra proposta era finalizzata a 4 obiettivi

  • scongiurare la esternalizzazione del servizio che determina il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle stesse lavoratrici pubbliche ; abbassando il costo del lavoro e introducendo contratti sfavorevoli, anche il nostro potere di contrattazione diminuisce sensibilmente. Le privatizzazioni hanno fatto la fortuna delle aziende e delle cooperative a discapito delle lavoratrici della Pubblica amministrazione
  • ottenere l’ampliamento orario dei part time -almeno a 5 ore giornaliere- di tutte le dipendenti dell’azienda (nell’arco di un triennio)
  • partire con un gruppo di lavoratrici per poi estendere l’esperimento a tutte (ovviamente su base volontaria).
  • aumentare l’orario giornaliero per ottenere maggiore salario e migliori contributi previdenziali

Davanti a noi ci sono due strade:

  1.  esternalizzare il servizio nella impossibilità di effettuare nuove assunzioni per scelta della Regione Toscana (che noi non condividiamo)
  2. intraprendere alcune strade per arrestare le esternalizzazione  del servizio dando in cambio la disponibilità di orari articolato ma con aumento orario e salariale

La nostra proposta non è arrendevole e a perdere come è stato erroneamente raccontato al personale e alla Rsu, piuttosto siamo lungimiranti e disponibili a intraprendere tutti i percorsi possibili per salvaguardare la gestione diretta del servizio distribuzione e casse.

Scrivere che un gruppo di lavoratrici vorrebbe fare le scarpe ad alcune colleghe è aberrante soprattutto se l’accusa proviene da sindacaliste che non dovrebbero discettare sui titoli in possesso di ciascuna lavoratrice ,visto e considerato, che tale documentazione è in possesso dell’azienda e verrebbe resa pubblica al momento opportuno.

Da mesi ci siamo rivolte con questa proposta alla totalità delle lavoratrici part-time in azienda e , nel corso dell’ultima assemblea, è stata del tutto ignorata con palese supponenza la proposta di ridurre a 48 i giorni del turno spezzato in alternativa alla inaccettabile richiesta aziendale , tale atteggiamento ha umiliato e vanificato lo sforzo di quelle lavoratrici che si erano impegnate nell’arduo compito di rendere accessibile ai più la nuova proposta.

Per mesi abbiamo aspettato invano, dalle lavoratrici che non condividevano questo percorso, una alternativa possibile con la quale confrontarci, in assemblea è stato ribadito ERRONEAMENTE che 10 ampliamenti a turno unico erano già stati approvati dall’azienda nella persona dell’ex direttore Vicini, in realtà gli ampliamenti erano 6 da suddividere nelle 3 sedi, e 4 erano i potenziamenti già assegnanti tramite graduatoria già esistente (Bacci e Sarti -Pisa e Frosini e Martinelli -Firenze).

Vorremo sottolineare, inoltre, il metodo strumentale con cui si è chiamato ad esprimere tutto il personale della ristorazione (compreso il personale full -time e amministrativo) sul destino delle lavoratrici part-time : alle banconiste full time era stato precedentemente insinuato il timore infondato che un eventuale nostro orario articolato non solo avrebbe fatto perdere loro la turnazione ma che l’Azienda l’avrebbe esteso forzatamente anche a loro.

Da sempre abbiamo ribadito, anche all’Azienda stessa, che la nostra proposta era da intendersi unicamente su base volontaria.
Respingiamo quindi al mittente l’atteggiamento diffamatorio con cui ci si accusa di “voler fare le scarpe” alle nostre colleghe.

Negli ultimi anni la sede di Pisa può erogare il servizio solo in virtù dei numerosi doppi turni e dell’utilizzo della colser , nascondersi oggi dietro il disagio dello “spezzato “ da effettuarsi solo per una parte dell’anno e non ricordare il disagio ancora più grande dei lavoratori pendolari o di quei lavoratori trasferiti in altre sedi per 5 anni, significa eludere le proprie responsabilità e mistificare la realtà. Valutiamo , quindi, l’atteggiamento di gran parte della RSU di Pisa contraddittorio ed incoerente. Se le stesse delegate avessero voluto realmente opporsi agli orari disagiati avrebbero impedito od ostacolato il doppio turno convocando assembleee e mobilitando i lavoratori: non lo hanno fatto.

Ci assumiamo, quindi, la responsabilità di aver sollevato la questione dei part-time in Azienda , di essere lavoratori  attivi e partecipi il cui unico obiettivo è migliorare le condizioni di vita e di lavoro per tutti .

Siamo disponibili a un confronto, qualora lo riteniate necessario, con tutta la RSU purchè avvenga su basi di estrema correttezza, trasparenza e rispetto.

Noi vogliamo fare le scarpe sì , ma all’ ESTERNALIZZAZIONE !

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