November 29, 2024
Una lettera aperta per chiedere quale futuro professionale è possibile, dopo anni di servizio come educatrici precarie nei nidi del Comune. A scriverla Silvia Flori, Susanna Lonzi, Maria Giulia Salsedo, a riceverla il Sindaco, l’Assessora all’Istruzione, l’Assessore al Personale, il Segretario Generale, la Dirigente all’istruzione, il Dirigente al Personale, la RSU ma anche il personale degli asili nido e i cittadini di Pisa tutti.
Siamo le lavoratrici “precarie” impiegate nel settore dei Servizi Educativi (Educatrici Asilo Nido) del Comune di Pisa. Prestiamo la nostra attività lavorativa per conto dell’Amministrazione comunale dall’anno scolastico 2007/2008, sempre con incarichi annuali a tempo determinato. Abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con diligenza e passione e numerosi sono i riconoscimenti della nostra professionalità che ci rimandano sia le colleghe che l’utenza. In questi anni ci ha sempre sostenuto la speranza di raggiungere, alla fine del nostro lungo e faticoso percorso di precarie, il tanto desiderato posto in ruolo. Questa nostra speranza è stata alimentata dalle precedenti stabilizzazioni che numerose amministrazioni comunali hanno effettuato negli anni trascorsi e dai frequenti contratti che fortunatamente abbiamo firmato a causa del numero sempre più alto di posti-educatrice vacanti da ricoprire.
Crediamo fermamente nell’importanza del lavoro che svolgiamo a fianco del personale di ruolo, cioè garantire insieme a loro ogni giorno il benessere psico-fisico dei bambini. Per questo, e per la forte motivazione alla costruzione della nostra professionalità, abbiamo sempre partecipato con interesse e serietà ai corsi di aggiornamento e formazione previsti al personale di ruolo ed abbiamo ricevuto schede di valutazione positive come le colleghe assunte a tempo indeterminato. Purtroppo però, già questo anno scolastico siamo state impiegate per soli 6 mesi e ora, all’approssimarsi dello scadere del nostro contratto, siamo ancora una volta, ad, interrogarci sul nostro futuro lavorativo che si presenta ancora più incerto, perché il numero degli educatori comunali è ulteriormente ridotto (di 6 unità).
Per l’anno scolastico 2014/2015 avremo la possibilità anche solo di continuare il nostro, seppur precario, percorso professionale con incarichi di una durata dignitosa?
E’ stata finora presa in considerazione la costruzione di percorsi di stabilizzazione per questo personale precario?
E in futuro, ci potrà essere per noi la possibilità di una stabilizzazione, viste le opportunità che introduce la legge?
Andremo anche noi, dopo anni di lavoro svolto con la massima professionalità, ad incrementare il vasto numero delle lavoratrici disoccupate?
Questi sono gli interrogativi che ogni giorno ci affliggono e angustiano noi e le nostre famiglie!
Abbiamo voluto esprimerli e condividerli, nell’auspicio che la nostra situazione non rimanga nel silenzio e nell’indifferenza e che ci sia la volontà affinché possa aprirsi anche per noi una possibilità per rendere piu stabile, certo e dignitoso il nostro lavoro.
Le precarie
Silvia Flori, Susanna Lonzi, Maria Giulia Salsedo
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