November 25, 2024
E’ quanto viene da pensare leggendo le posizioni assunte in merito alla CCDI al Comune di Buti da alcuni sindacalisti confederali.
E’ l’ ennesima dimostrazione che ogniqualvolta i Cobas si impegnano nel comune interesse della stragrande maggioranza del personale per informare\ fare chiarezza, per garantire trasparenza e equità nella distribuzione del salario accessorio, per rivendicare nuovi e maggiori risorse nel fondo per la contrattazione, questi intervengono per “sedare” sul nascere ogni rivendicazione.
Insomma, superati i vincoli di legge che impedivano di destinare nuove e maggiori risorse per contrattazione integrativa, la parte datoriale può star tranquilla: ci sono lor signori a garantire che tutto resterà come prima e i politici possono continuare a dormire sonni tranquilli.
Ma vanno scusati, perché:
-non è facile sbagliare parte del tavolo di contrattazione e divenire supporto e sponda di un Amministrazione Comunale che tutto fa fuorché investire risorse sul proprio personale per valorizzarlo. Se poi chi siede alle trattative da entrambi i lati appartiene al medesimo schieramento politico, il gioco è fatto!
-non è da tutti l’ impegno che mettono per far finta di voler ampliare, liberandola dai vincoli, la contrattazione decentrata integrativa di Ente, quando hanno perso interesse a lottare per lavoratrici/lavoratori, conquistando maggiori risorse e recuperare potere di acquisto ai salari dei pubblici dipendenti “tartassati” dai tagli dei mancati rinnovi contrattuali.
Ma soprattutto vanno scusati, in riferimento al Comune di Buti, perché parlano in maniera generica pur celandosi dietro a tecnicismi contrattuali, assumendo i toni sapienti di chi teme emerga sempre più la verità, ovvero che hanno firmato un CCDI normativo per il triennio 2013-15, ma che hanno “paura” a chiederne il rispetto.
Ma da che parte stanno?!
Da parte dei cobas nessuna ipocrisia.
I progetti intersettoriali a carattere speciale, previsti all’ art. 9 lett. b del contratto integrativo del 20 Giugno 2014 ( per intendersi quelli che non coinvolgono tutto il personale), sono finanziati con RISORSE AGGIUNTIVE ai sensi dell’ art. 15 c. 5 del CCNL 1/4/1999 riferiti alla parte variabile del fondo.
Per questo tipo di progetti, la Giunta una volta che ci ha messo i soldi, ma solo allora, potrà programmare di destinarli alle attività dei settori interessati secondo criteri di estrema trasparenza. Ovviamente un Comune i cui rappresentanti firmano un contratto integrativo nel 2014, autorizzati dalla Giunta, e che poi la Giunta ignora facendo altro, conferma che esistono altri interessi, al di fuori del proprio personale.
Ecco perché disquisire, per confondere come fanno i sindacalisti confederali, su cosa si può finanziare con le risorse variabili riconducibili al “1,2%” è volutamente strumentale, anche perché nel 2014 non risultano (almeno dalle tabelle del conto annuale relative all’ utilizzo del fondo 2014 pubblicate sul sito istituzionale) ufficialmente somme destinate “ ai progetti” ma solo a produttività. Immaginate se invece lo si è fatto escludendo a priori e immotivamente una parte del personale dal partecipare alla ripartizione integrale di detti fondi.
Noi, con la massima chiarezza, sosteniamo che le risorse dell’ “1,2%” ricorrendo le condizioni ed essendo calcolate con riferimento al monte salari di tutto il personale, devono essere utilizzate per l’ erogazione di incentivi per obiettivi di PEG predefiniti ad inizio di ogni anno e con il coinvolgimento di tutto il personale.
Questo in sintesi è scritto nel CCDI del Comune di Buti, sottoscritto il 20 Giugno 2014 all’ art. 9 lettera a), e a quel contratto non intendiamo sottrarci sfidando chiunque ad un confronto pubblico dentro e fuori il Comune
Lasciamo a lavoratrici e lavoratori ogni giudizio su chi invece, dopo aver firmato un contratto collettivo, ne dimentica i contenuti e gioca al ribasso destinando magari risorse di tutti solo a una parte del personale. Sono questi comportamenti voluti o casuali?
Il Cobas Pubblico Impiego ormai da tempo sa da che parte stanno, ecco perché sosteniamo con forza l’ impegno dei nostri delegati RSU per conquistare più salario e più diritti per tutti\e, garantendo informazione, equità e trasparenza.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO PISA
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