December 27, 2024
Roma, 26 Gennaio 2015
Prosegue l’inchiesta nei confronti dell’AD di Trenitalia, Vincenzo Soprano e di un secondo dirigente, i quali rischiano ora un processo penale per la decisione di ridurre gli equipaggi da due a un solo macchinista e l’accusa di non aver ottemperato alle prescrizioni impartite dagli organi di Polizia Giudiziaria lo scorso anno.
Nei giorni scorsi il Gip di Roma, Valerio Savio, avrebbe, Infatti, rifiutato di ‘CONCEDERE’ ai due indagati l’oblazione (OVVERO una forte multa al posto della pena detentiva), proposta dal PM, Pietro Pollodori, prevista dal Decreto Legislativo 81-2008 per la violazione di alcune importanti norme sulla sicurezza del lavoro già accertata dall’Ispettorato del Lavoro di Roma.
L’inchiesta, partita dalla denuncia di alcuni lavoratori e delegati Rsu – Rls di Genova, è approdata a Roma, luogo nel quale, secondo le accuse, sarebbero stati commessi i reati contestati.
Analoghe inchieste sono in corso in Piemonte, nelle Marche ed anche per altre imprese ferroviarie che utilizzano treni con un solo macchinista alla guida.
Dopo sei anni dall’accordo capestro sul ‘MACCHINSITA solo’, anche a Roma la Magistratura sta finalmente verificando le ricadute in termini di riduzione di sicurezza rispetto ai due macchinisti alla guida, sia per i viaggiatori che per gli stessi lavoratori impiegati a bordo del terno.
E’ evidente infatti, che oltre ai disservizi e ritardi legati alla gestione del convoglio con un solo macchinista, si aprono numerose incognite sulla sicurezza in caso di emergenza ferroviaria o anche per malore dell’unico macchinista presente.
Ci auguriamo che la Magistratura eserciti al meglio la propria indipendenza istituzionale dai grandi gruppi industriali – pubblici e privati – coinvolti in questo procedimento i quali tentano di affermare come prioritarie e insindacabili le proprie scelte economiche ed organizzative, anche rispetto ai principi di costituzionali di tutela della salute e della sicurezza
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