Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Misericordia di Pisa: fine atto

Postato il 28 Ottobre 2013 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Misericordia di Pisa: il senso della mattanza…?

Troppe domande sono senza risposta perchè i soggetti pubblici e privati hanno giocato sporco nel licenziamento di 39 lavoratori\trici.

Troppe parole di circostanza, solidarietà vuote e inconcludenti a celare scelte condivise dalle amministrazioni locali e dai vertici locali e nazionali della Misericordia, con l’immancabile beneplacito dell’Arcivescovo.

Queste le verità occultate all’origine dei licenziamenti

  • Il debito accumulato dalla Misericordia era conosciuto da tutti i vertici dell’associazione e dall’arcivescovo Benotto, tutti per anni hanno occultato le spese folli per acquistare la sede del Cep gran parte della quale inutilizzata, tutti hanno rinunciato a rendere la sede economicamente produttiva (fornendo tra l’altro servizi alla cittadinanza e al quartiere)
  • I licenziamenti sono stati decisi a monte e a prescindere, per perseguire gli obiettivi di destinazione della sede che i prossimi mesi\anni renderanno più chiari agli occhi della opinione pubblica
  • La dismissione dei servizi e i licenziamenti sono stati possibili per l’intreccio di interessi che lega la pubblica amministrazione, il terzo settore e l’associazionismo.
  • I servizi ad oggi garantiti da lavoratori (118, trasporto sociale e sanitario, servizi sanitari ordinari) saranno strutturati su personale “volontario”.
  • Le convenzioni oggi esistenti, il cui ammontare è di svariati milioni di euro, si reggono su un rapporto malato, si fa finta che ci sia personale volontario (che sostituirà lavoratori assunti e formati), quando in realtà i volontari saranno uomini e donne affidati ai servizi sociali dopo avere patteggiato una pena, o giovani del servizio civile che lavoreranno tante ore per una paga irrisoria. L’utenza dovrà solo far affidamento alla sorte perchè la professionalità e le competenze non si improvvisano dal nulla e difficilmente potranno essere garantite in condizioni precarie
  • I dipendenti sono cacciati via , la loro professionalità disconosciuta e quindi non spendibile sul mercato del lavoro. Società della Salute, Comune, Regione e aziende ospedaliere hanno un solo interesse: sostituire personale qualificato e contrattualizzato con pseudo volontari a titolo semi-gratuito; in questo modo le associazioni di volontariato continueranno ad avere il monopolio dei servizi senza neppure garantire il rispetto delle clausole sociali che consentirebbero la salvaguardia dei posti di lavoro nei cambi di appalto\gestione

Le istituzioni locali e regionali avrebbero dovuto fare ben altro per salvaguardare 39 posti di lavoro, hanno avuto le mani legate per una scelta politica fatta a monte e condivisa anche da buona parte del mondo sindacale, quella scelta che ha trasformato il volontariato in business e le associazioni terminali di interessi economici e politici. A fare le spese di tutto ciò sono oggi i lavoratori e le lavoratrici della Misericordia, domani la stessa sorte toccherà a molti altri.

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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