Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Misericordia: le parole non dette

Postato il 9 Gennaio 2013 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Non è stata una trattativa lunga, anzi per i nostri gusti è stata fin troppo breve.

Da settimane il Governatore della Misericordia e il suo staff hanno redatto un Piano di Ristrutturazione economica, finanziaria e operativa ma questo piano non è stato consegnato al sindacato , del resto anche la nostra richiesta di verbalizzare l’incontro è caduta nel vuoto.

La situazione patrimoniale della Misericordia è disastrosa, il debito accumulato superiore alle più nere previsioni ma i responsabili fino ad oggi hanno dormito sonni tranquilli .

Milioni di euro di debito non nascono nell’arco di pochi anni, è possibile che la Curia non abbia mai letto un bilancio? E qualora i bilanci del passato siano falsi , perchè non si perseguono gli eventuali responsabili ?

Nell’arco di qualche settimana, sindacati e Misericordia si incontreranno di nuovo ma nel frattempo poniamo alcuni quesiti augurandoci una dettagliata risposta.

  1. L’accordo sui contratti di solidarietà stipulato a Giugno 2012 era considerato il modo migliore per far risparmiare alla Misericordia centinaia di migliaia di euro e proseguire l’obiettivo del risanamento, cosi’ venne presentato dall’allora Commissario (coadiuvato da Misericordia toscana, non certo dall’Armata Rossa). La condizione necessaria per praticare la intesa era una sola:utilizzo del volontariato e riorganizzazione del personale. I volontari in questi anni sono ridotti ai minimi termini (colpa anche della crisi di immagine della Misericordia Pisana, della rottura di un legame storico con i settori cattolici, le chiese, le scuole, il quartiere), il loro numero è insufficiente per coprire i servizi che il personale nei contratti di solidarietà non può garantire. Poco si è fatto in questi mesi per recuperare fiducia e guadagnare il consenso e la partecipazione di nuovo volontariato, non si intravedono iniziative concrete con le parrocchie, i quartieri e le scuole Se i contratti sono inefficaci e inutili, la responsabilità ricade sui vertici della Misericordia e non sul sindacato (a scanso di equivoci, lo diciamo per qualche dipendente smemorato e avvezzo alla chiacchera, i contratti di solidarietà erano la sola alternativa ai licenziamenti del Piano Falorni).l Sulla riorganizzazione del personale , è inutile nasconderlo, c’è stata una sottovalutazione, riorganizzare avrebbe significato mettere in discussione equilibri clientelari e un modus operandi che ha fatto il suo tempo. Ma gli stessi vertici della Misericordia avevano forse l’interesse a non riorganizzare per tornare ai tavoli sindacali con la riedizione di un nuovo piano falorni? Sostenere la inefficacia di questa intesa e poi ribadire che il rilancio della Misericordia avverrà con il volontariato è a nostro avviso una contraddizione perchè se i volontari sono insufficienti oggi, come potranno bastare solo tra qualche mese
  2. Non abbiamo avuto alcun dato sulle entrate della Misericordia, solo una analisi dei costi, ma una comparazione tra entrate e uscite è possibile?
  3. A Novembre ci era stato detto che la Misericordia non avrebbe dismesso alcun servizio ma a poche settimane di distanza sono arrivate le notizie dei pollicino e del trasporto ospedaliero, con servizi abbandonati senza prima un passaggio di consegne interno alla Misericordia
  4. Non sappiamo ad oggi quali siano le reali intenzioni dell’arcivescovado e della Misericordia, a noi non basta la pur buona intenzione di andare incontro ai lavoratori quando il personale non segue i servizi in dismissione, quando eventuali trasferimenti alle misericordie della provincia non sono stati presi in esame, quando per mesi si è fatto poco o nulla per potenziare l’offerta degli ambulatori e dei centri medici, per la diagnostica fino all’incremento dei funerali. Possiamo parlare di rilancio della MIsericordia attraverso la apertura di sedi periferiche quando non si riesce neppure a trovare medici da inserire negli ambulatori e del centro medico

Da parte nostra c’è una sola certezza:se la Misericordia non può garantire tutti i 68 posti di lavoro, non ci sarà rilancio e salvaguardia della stessa dismettendo servizi e mandando a casa il personale. Il risanamento passa dalla chiarezza, proprio quella che manca a proposito di entrare ed uscite e delle ragioni di questo deficit economico .

I Cobas hanno una sola certezza:i tagli, se ci saranno, non avranno il nostro silenzio e assenso

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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