Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Misericordia: non esiste un piano industriale ma solo dismissione di servizi e personale

Postato il 9 Settembre 2013 | in Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Sindacato | da

La Misericordia non mostra le cifre reali dei costi e ricavi dei servizi e l’obiettivo del pareggio economico entro il 2015 è irraggiungibile. In questi ultimi due anni non si è affittata e\o venduta la sede del Cep, gli eventuali acquirenti sono fuggiti via dinanzi a richieste fuori mercato, nel frattempo attorno al Cep Farmacie spa e soggetti privati potenziano i loro ambulatori.

Le cifre del presunto bilancio sono caricate del debito contratto in questi anni e degli interessi passivi con le banche, in questo modo non si comprende quali siano le reali entrate e uscite. La stessa applicazione dei contratti di solidarietà se ha dato risultati modesti è per la incapacità organizzativa e gestionale dei vertici della Confraternita nell’applicazione degli stessi.

Quando si parla di soppressione per alcuni anni dei servizi Pollicino e Ospedale si dimentica di dire che questi servizi non possono essere realizzati solo con personale volontario e soprattutto traspare la volontà delle associazioni di volontariato di prendere i servizi e i ricavi senza farsi carico del personale Misericordia.

Un piano astratto che parte dalla vendita della attuale sede per la quale non ci sono acquirenti e dalla spasmodica ricerca di volontari (ad oggi ce sono solo una quindicina disponibili per servizi notturni e fine settimana) senza chiedersi la ragione dell’allontanamento di molti, anzi della stragrande maggioranza , di loro.

Come se ciò non bastasse, solo poche settimane fa ad alcuni dipendenti è stata data in concessione (con cessione del ramo di azienda) il negozio dei fiori per un ventennio ad una cifra che giudichiamo fin troppo bassa e senza alcuna gara di appalto. Di questa operazione i sindacati e i lavoratori non sono mai stati informati.

Dopo i 39 licenziamenti, altri posti di lavoro saranno a rischio . Gli attuali vertici provinciali e regionali della Misericordia hanno dimostrato incapacità gestionale e organizzativa. Tutto ciò traspare dal piano di ristrutturazione economica, finanziaria e operativa. Se vogliamo salvare la Misericordia bisogna fare ben altro a partire dal diretto coinvolgimento delle Aziende Ospedaliera e sanitaria, della Società della salute . Ma esiste questa volontà? Abbiamo pochi giorni per appurare la verità.

Confederazione Cobas Pisa

In allegato un comunicato sul piano industriale della Misericordia

http://www.cobasconfederazionepisa.it/wp-content/uploads/2013/09/MISERICORDIA-PIANO-INDUSTRIALE.pdf

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