Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Morti sul lavoro

Postato il 10 Settembre 2013 | in Sicurezza sul lavoro | da

Riceviamo e pubblichiamo

OTTO MESI DI LAVORO E DI MORTE. ANCORA VITTIME IN AGOSTO: 33 I DECESSI REGISTRATI DA NORD A SUD DEL PAESE. 131 NEGLI ULTIMI TRE MESI ESTIVI; 317 DALL’INIZIO DELL’ANNO. UNICO DATO POSITIVO IL DECREMENTO DEL NUMERO DI VITTIME RISPETTO AL 2012 (-12 PER CENTO).

ULTERIORE CRESCITA DEGLI INFORTUNI MORTALI IN AGRICOLTURA: SFIORANO IL 48 PER CENTO DEL TOTALE. E LA CAUSA PIU’ FREQUENTE DI MORTE E’ CONSEGUENZA DEL RIBALTAMENTO DI UN TRATTORE. IL NUMERO DI VITTIME PIU’ ELEVATO IN LOMBARDIA (40), MA IL TASSO DI RISCHIO DI MORTALITA’ PIU’ ELEVATO SPETTA ALL’ABRUZZO.

Sono 317 le vittime del lavoro registrate dall’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre nei primi otto mesi dell’anno (più di una al giorno anche nel mese di agosto). Un tragico bilancio in cui emergono anche i dati relativi ai mesi estivi (giugno-luglio-agosto) e durante i quali sono deceduti 131 lavoratori da Nord a Sud del Paese.

L’unico dato positivo, nell’ultima indagine dell’Osservatorio mestrino, giunge dal decremento della mortalità rispetto all’anno 2012 (-12,2 per cento); tra gennaio ed agosto dello scorso anno, in effetti, il numero di vittime rilevato era pari a 361.

In agricoltura i risultati peggiori e dove trova la morte quasi la metà di tutte le vittime del Paese (47,9 per cento). Seguono le costruzioni (16,7 per cento), e il 6,9 per cento nel commercio e nelle attività artigianali.

La Lombardia come sempre al vertice dell’emergenza con il maggior numero di morti (40), seguita dall’Emilia Romagna (35), dalla Sicilia e dalla Campania (24), dal Veneto (che con 22 vittime sale tristemente dal sesto posto del mese scorso al quarto), dalla Puglia (21), dal Piemonte (20), e dalla Liguria (19).

Intanto, l’indice di rischio di mortalità più alto rispetto alla popolazione lavorativa viene ancora rilevato in Abruzzo (31,5 contro una media nazionale di 13,8), seconda la Liguria (30,1), l’Umbria (27,6), la Calabria (26,5) e il Molise (18,7).

Causa principale di morte è quella dovuta al ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (29,7 per cento dei casi); seguita dalla caduta dall’alto (21,5 per cento) e allo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti (18 per cento dei casi).

Sul fronte delle classifiche provinciali è sempre il capoluogo ligure a fornire il quadro più sconfortante con 14 vittime; seguita da Salerno (10), da Chieti, Milano, Cosenza, Perugia, Bologna (9); da Foggia, Brescia e Roma (8).

Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 34 in otto mesi pari al 10,7 per cento del totale delle vittime; mentre la fascia d’età più coinvolta nell’emergenza nei primi otto mesi 2013 continua ad essere quella degli ultrasessantacinquenni (88). Sempre gli ‘over 65’ quelli a maggior rischio di mortalità considerando la popolazione lavorativa.

Statistiche morti sul lavoro – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 31/08/13

Incidenze morti sul lavoro popolazione occupata Province italiane – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 31/08/13

I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com. Inoltre settimanalmente vengono pubblicate le notizie dei casi rilevanti di Infortuni mortali sul lavoro riportate dalle principali fonti dei mass media sulla pagina facebook www.facebook.com/OsservatorioSicurezzaLavoro.

Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e che possano trovare diffusione al fine di contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.

N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.

Annamaria Bacchin

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