November 24, 2024
Forse qualcuno si ricorda la boutade di quest’autunno del presidente di Confindustria Squinzi, secondo il quale le richieste dei sindacati alla vigilia del rinnovo dei contratti collettivi nazionali erano inaccettabili, dato che chiedevano aumenti delle retribuzioni “insostenibili” e addirittura “fuori dalla realtà”. Un attacco frontale alla contrattazione nazionale, dato che in realtà i nostri timidi sindacati chiedevano i soliti minimi aumenti salariali che si prevedono a ogni rinnovo dei CCNL, appena sufficienti a star dietro all’aumento del costo della vita, dei servizi, a quello che tutti noi chiamiamo “arrivare fine mese”. Con questa analisi smascheriamo le falsità di Squinzi e di Confindustria e mettiamo a fuoco i loro veri intenti politici.
Dagli ultimi accordi e dai sempre più frequenti licenziamenti in Electrolux, si nota come la grande azienda sia sempre un passo avanti in materia di peggioramenti delle condizioni di lavoro. Infatti l’azienda svedese è da vent’anni attivamente impegnata nello smantellare l’ingombrante Statuto dei Lavoratori, colpevole di proteggere e rendere il lavoro dignitoso.Stavolta la goccia che ha fatto traboccare il vaso è un licenziamento illegittimo che ha già lasciato senza salario un lavoratore dello stabilimento. La solidarietà tra lavoratori e stabilimenti diversi cresce sempre di più, in una situazione in cui i lavoratori stanno cominciando a sentire sul proprio corpo gli effetti dell’accordo firmato nel 2014.
La logistica negli ultimi anni è stato il settore che ha espresso la più alta conflittualità da parte di lavoratori che, organizzati con SiCobas e ADL, lottano per migliorare le proprie condizioni di lavoro. Inizialmente la semplice applicazione dei CCNL di settore (prevalentemente “Logistica e Trasporto Merci”), unito al rispetto degli orari, ha significato un aumento dei salari del 50% e un netto miglioramento delle condizioni di lavoro per molti facchini.Ma proprio la forza che queste lotte hanno saputo dispiegare preoccupa da tempo i padroni, soprattutto in un settore, quello della logistica, che per sua stessa costituzione non può tollerare frequenti e prolungate interruzioni del servizio, causate dagli scioperi, dai blocchi e dai picchetti che i facchini della logistica applicano ogni volta che vedono non rispettati i loro diritti.Così le associazioni degli industriali, sostenute dalle istituzioni e dai sindacati concertativi, stanno cercando di correre ai ripari. Da un lato si chiede un più tempestivo ed energico intervento delle forze dell’ordine; dall’altro ci si attrezza per evitare che le singole aziende possano spezzare il fronte unito, accettando di stringere accordi con i sindacati conflittuali perché da questi messi alle strette.
Al termine di un’assemblea tenutasi giovedì scorso alla Cavallerizza Occupata il “Coordinamento contro la Buona Scuola Torino” ha deciso di organizzare un presidio per il 22 febbraio in concomitanza con la manifestazione di Milano in cui studenti ed insegnanti contesteranno la presenza del ministro dell’istruzione Giannini al convegno promosso da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza insieme all’Università Statale ed all’ufficio Scolastico Regionale dal sinistro titolo: “Sapere e fare: insieme è possibile”.
Mappatura (parziale e non esaustiva) delle vertenze in corso in Campania – Febbraio
Irpinia Calcestruzzi / Lavoratori della sanità in sciopero / Sciopero USB lavoratori pulizia e decoro / IIA (Industria Italiana Autobus) / Caremar / Gepin Contact / DEMA / FCA di Termoli
Ancora una vicenda di lavoratori lasciati a casa in un cambio appalto al ribasso. 160 lavoratori che dal 12 Febbraio sono senza posto di lavoro e senza retribuzione o che si sono visti abbassare lo stipendio sotto il livello della povertà. Un storia come ne abbiamo sentite tante, solo che questa volta la committente è nientedimeno che la RAI! L’azienda concessionaria del Servizio Pubblico ha infatti effettuato una gara d’appalto per i servizi di manovalanza e trasporto presso i Centri di produzione Tv Rai di Roma senza indicare né la clausola sociale (cioé l’obbligo di mantenere o perlomeno dare preferenza ai lavoratori che sono già all’interno dell’azienda) né il contratto di riferimento da applicare ai lavoratori (in questo caso si tratta del contratto Unicoop/Ugl).
Il rispetto degli impegni presi dovrebbe essere un punto d’onore. Eppure, non è raro che gli imprenditori nostrani si rimangino la parola data con delle piroette degne dei migliori ballerini a livello internazionale.Dopo il caso della TNT di Marcianise e Teverola, è la volta della Vima s.r.l., di Airola, associata al GS Carrefour.
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