November 24, 2024
Sabato 2 aprile la dirigenza dello stabilimento Fiat-Chrysler di Termoli è tornata a obbligare i lavoratori allo straordinario. Lo fa per compensare la politica di disinvestimento dell’azienda, che si trova con impianti vecchi, da sfruttare il più possibile. Come? Sfruttando all’osso anche i lavoratori, già vessati da ritmi durissimi, malattie professionali e stanchezza cronica. Che per questo, nonostante il regime repressivo che vige nella Fiat di Marchionne e le incredibili pressioni aziendali, continuano ad aderire agli scioperi organizzati dalla maggioranza delle RSU Fiom. Scioperi che stanno avendo un successo inaspettato nonostante gli ostacoli posti dalla dirigenza locale e nazionale dello stesso sindacato: Sabato scorso, intatti, l’adesione è stata circa del 50%, e questo nonostante fossero tre settimane che il Sabato non si lavorava e quindi mancasse uno dei tristi motivi del successo degli scioperi precedenti, cioè la stanchezza fisica di operai che non ce la fanno più a sostenere certi ritmi.
Questa settimana i sette lavoratori del magazzino Carrefour di Roma, licenziati per non aver accettato le brutali imposizioni aziendali e aver lottato contro di esse, hanno accettato la buonuscita della cooperativa. L’ultima cifra proposta dall’azienda, 8700€ ciascuno, è più del doppio di quella proposta solo un mese fa. Ma la lotta non finisce qui, continua sia nei magazzini sia nei negozi Carrefour aperti ventiquattr’ore su ventiquattro!
In quanto lavoratori/trici siamo stati in piazza sabato 9 aprile, insieme a tante altre organizzazioni politiche e sociali del territorio fiorentino, per esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà ad 86 imputati nel processo contro i movimenti fiorentini. 86 persone sono state, infatti, ingiustamente incriminate, ben cinque anni fa, per aver sostenuto attivamente le lotte politiche e sociali che hanno animato la città di Firenze negli anni precedenti, e per cui oggi il PM chiede più di 70 anni di galera.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera redatta da un gruppo di lavoratori di Italcementi, in cui viene narrata la vertenza da un altro punto di vista, diverso da quello delle dichiarazioni dei politici, di Pesenti o del vescovo, bensì di chi lavora.
Siamo stati a Parigi nei giorni che hanno preceduto il grande sciopero generale del 31 marzo contro la Loi Travail. Ci siamo resi conto che stava accadendo qualcosa di importante e abbiamo cercato di capirne di piu. Abbiamo avuto l’occasione di seguire alcune delle decine di iniziative che hanno animato la capitale francese in quei giorni. Dal 31 marzo molte piazze francesi sono occupate da un movimento dalle caratteristiche inedite, queste piazze gremite sono diventate il terreno d’incontro per tante lotte che prima di marzo erano state soffocate dalla spada di Damocle della legge d’emergenza, che riduce l’agibilità politica dei movimenti. In questo video abbiamo raccolto la testimonianza di Davide Gallo Lassere, ricercatore precario dell’Università di Paris1 Nanterre, che ci ha aiutato a ricostruire la genealogia di questo marzo francese e ci ha fornito una serie di elementi per analizzarne le prospettive.
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