November 28, 2024
Riceviamo e pubblichiamo
NON SI FERMA LA REPRESSIONE in Euskal Herria !!!
Lo stato spagnolo continua nella strategia di annientamento del dissenso con l’arresto di 16 avvocati e sostenitori dei militanti incarcerati.
Dopo l’imponente manifestazione popolare per i diritti dei prigionieri e delle prigioniere tenutasi a Bilbao domenica 11 gennaio, che ha visto la partecipazione effettiva di più di 80000 persone, è arrivata la risposta repressiva dello stato spagnolo con l’incarcerazione di 16 tra avvocati e attivisti di associazioni di sostegno ai militanti incarcerati.
Le imputazioni seguono il solito copione repressivo per il quale “todo es ETA”, tutto è E.T.A. e non fa niente che ETA abbia dichiarato da anni una tregua unilaterale e abbia sostanzialmente disarmato per favorire il tentativo di spostare su un piano più prettamente politico il confronto con lo stato spagnolo. Non fa niente che la direzione politica della sinistra indipendentista basca abbia dato chiari espliciti e trasparenti segnali di sostegno ad una soluzione pacifica e politica del confronto.
Lo stato spagnolo continua imperterrito nella criminalizzazione, nella repressione, nelle incarcerazioni, nella dispersione dei prigionieri politici e nell’attacco ad ogni espressione di dissenso e conflitto fino all’incarcerazione degli stessi difensori in barba ad ogni più elementare diritto democratico.
Esattamente gli stessi elementari “diritti e principi di civiltà” che la sfilata dell’ipocrita e criminale classe dirigente delle cosiddette democrazie europee ha sbandierato in piazza a Parigi come risposta agli attentati alqaidisti.
Le stesse cosiddette democrazie europee che sono responsabili delle nuove guerre coloniali in Libia Afghanistan Iraq Siria in centro africa per citare solo le più evidenti, che hanno le mani sporche del sangue di questi popoli senza dimenticare il loro sostegno al terrorista Sharon nell’opera di genocidio del popolo palestinese favorendo l’espansione della barbarie di un fascismo fondamentalista islamico che oggi si è fatto stato e che pretende di ergersi a difensore delle masse arabe oppresse strumentalizzandone rabbia e disperazione.
Non a caso, come dopo l’ undici settembre del 2001, ancora una volta si parla del restringimento delle libertà individuali finalizzato a parole al contenimento del fondamentalismo islamico, ma rivolto nei fatti a ridurre al silenzio ogni opposizione alla volontà di scaricare i costi della crisi sulla massa del lavoro subordinato in Italia e in tutta europa.
Smascheriamo l’ipocrisia delle guerrafondaie democrazie europee.
A fianco del popolo basco contro la repressione militare e politica del governo spagnolo.
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