December 25, 2024
Apprendiamo costernati che Stefania Costantini, nostra compagna, attivista dell’esecutivo confederale pisano Cobas nel lavoro privato – lavora come assistente specialistica per studenti con
disabilità – ma da sempre schierata per la difesa dei diritti negati, è stata arrestata e frettolosamente rimandata in Italia con un volo Tel Aviv-Roma. Al momento del suo arresto Stefania si trovava nel campo profughi di Dheisheh a Betlemme. Poco prima del suo arresto la soldataglia israeliana aveva sparato in testa a un quattordicenne. Conoscendo le modalità di
azione dell’esercito israeliano siamo stati fortemente preoccupate/i per il suo stato di salute e per la sua incolumità.
Da qualche mese aveva deciso di portare il proprio contributo attivo alla causa palestinese, scegliendo di lasciare tutto e trasferirsi nei campi profughi da sempre sotto il mirino della brutale
occupazione israeliana. Seguivamo con apprensione le notizie che da tempo (e ancora di più dopo l’ennesimo spostamento a destra dell’ultimo governo Netanyahu) arrivavano dai territori occupati: un’escalation incontrollata di uccisioni, sevizie, quotidiani soprusi di ogni tipo contro palestinesi inermi e di ogni età, non coperti dalla stampa ufficiale ma diffusi dai siti degli attivisti. E temevamo per Stefania. La conosciamo bene, e abbiamo ben presente il suo attivismo senza remore, la sua dedizione e la sua capacità di darsi completamente e senza risparmiarsi per ciò in cui crede.
L’immagine del suo arresto che ci è arrivata dice tutto: come a Genova nel 2001, Stefania è stata ancora capace di affrontare con un sorriso la disumanità, la prevaricazione, il sopruso.
Stefania è libera, aspettiamo di sapere a che condizioni e di conoscere il suo effettivo stato di salute. Il nostro appoggio e la nostra vicinanza al popolo palestinese, che continua a subire la
brutale occupazione israeliana, rimangono immutati.
Il comunicato in formato pdf:
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