Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Note della Confederazione Cobas per Audizione 20/X Commissione Lavoro-Senato

Postato il 23 Ottobre 2015 | in Italia, Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

AUDIZIONE DEL 20/x/2015 COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO

confederazioneNOTE DELLA CONFEDERAZIONE COBAS IN MERITO AI DDL :

– n° 1286 ” Delega al governo per la regolamentazione e prevenzione dei conflitti collettivi di

lavoro con riferimento alla libera circolazione delle persone “

– n° 550 “Modifiche alla L.146/90

– n° 2006 ” Disposizioni per la regolazione del conflitto sindacale nel settore dei trasporti pubblici e

integrazione della disciplina generale dell’assemblea sindacale

Onorevoli Senatrici e Senatori

vi accingete ad un compito ingrato e nefasto per gli interessi del Paese e della Democrazia , in quanto le ulteriori sottrazioni di quote di Diritti Fondamentali non può che produrre perdite di partecipazione democratica e l’amplificarsi di uno status di sudditanza in cui prende corpo e sviluppa la mala pianta del regime autoritario.

Di fatto, il regime autoritario si caratterizza non solo per la ” limitazione delle libertà di parola, organizzazione e movimento” , ma è noto che una delle massime espressioni dell’insieme di questi diritti è lo ” Sciopero” , che in una notevole parte del mondo viene costantemente limitato, ostacolato,vietato e represso: cio’ distingue la natura dello stato democratico o meno!

Onorevoli Senatrici e Senatori,

invece di prendere parte all’impresa di rimuovere le cause che ” sviluppano i conflitti”, state per legittimare l’ennesimo provvedimento lesivo dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo; come non fosse bastevole la legge 146 che dal 1990 già limita fortemente l’esercizio del diritto di sciopero “nei servizi pubblici”.

Queste brevi note sono lì a ricordare che il vostro compito di ” rappresentanti del popolo” è quello di contribuire al benessere dei lavoratori e della popolazione, non già quello di infliggere ulteriori gravami allo sviluppo della partecipazione democratica alle sorti del Paese.

Il Diritto di Sciopero , così come dice la Costituzione è un ” diritto individuale, indisponibile”. Attraverso questi DDL , sopratutto con la ” delega al governo”, lo si vuole espropriare dalla potestà del singolo lavoratore per trasferirlo nella disponibilità delle organizzazioni sindacali( che sono per lo più complici e/o succubi del volere dei governi) venendo così con una ” legge forrnale” ad abbattere un pilastro costituzionale, in questa autolesionista e liberticida china di revisione-manomissione della Costituzione.

Residua nei DDL, anche l’utilizzo del ” referendum preventivo per l’indizione dello sciopero”, ma è tanta e tale la farraginosità dei meccanismi e delle soglie, così che l’arbitrio della Commissione di Garanzia può sempre sconfessare il “risultato favorevole allo sciopero”( i governi non hanno dato esecutività al vittorioso Referendum Acqua, figuriamoci ad un ” referendum sullo sciopero”!).

In Germania , dove la legislazione sul lavoro-welfare e le condizioni salariali-sociali dei lavoratori e della popolazione sono molto più favorevoli e civili di quelle italiane,vige la disciplina del ” referendum preventivo”, che contempla la possibilità anche di scioperi di lunga durata consecutiva. Come di recente è accaduto con la compagnia aerea di stato Luftansa ,” costretta infine all’accordo dopo 5 gg di sciopero” , senza che il governo o altre istituzioni potessero intervenire, come invece spesso avviene in Italia con divieti,precettazioni,arresti.

Nel DDL n°2006 c’è il tentativo di impedire il ” diritto di Assemblea” garantito dall’art.20 dello Statuto dei Lavoratori , dichiarando lo svolgimento durante l’orario di lavoro nelle categorie tutelate dalla legge 146/90 “interruzione di pubblico servizio”. Così legiferando si abolisce uno dei capisaldi della partecipazione democratica nei luoghi di lavoro,atta a ratificare tra l’altro gli “accordi con validità erga omnes “: in ciò si rivela la natura coercitiva e autoritaria di un siffatto provvedimento che va rigettato in toto.

Al dunque in questi DDL, al contrario di quanto enunciato nei titoli e nella presentazione, non c’è alcuna volontà di giungere alla risoluzione sociale dei conflitti, bensì è esplicita quella di “liquidare il diritto di Sciopero e di Assemblea”, tanto da sanzionare vieppiù i lavoratori che intendono corrispondervi: in ciò questi DDL vanno respinti ” senza se e senza ma”.

Onorevoli Senatrici e Senatori,

vi domandiamo in quale modo diverso dallo scioperare dovrebbero comportarsi i lavoratori :

– del Pubblico Impiego, di fronte alla provocazione miserrima dei 5 euro/mese di aumento di stipendio , previsti dalla Finanziaria per il rinnovo dei contratti? E dopo 6 anni di blocco(con perdita di 3000E), che solo la recente sentenza della C.Costituzionale ha bocciato,restituendo almeno il potere di contrattazione ;

– del Trasporto Pubblico Locale(TPL), a fronte del mancato rinnovo contrattuale che perdura da 7 anni ? E a cui ora si chiede(impone) la ” moratoria dei conflitti per tutto il Giubileo”(che dura un anno);

– del Trasporto Aereo, a fronte del disastro e delle truffe Alitalia, che ha scialacquato ingente patrimonio pubblico e falcidiato migliaia di posti di lavoro ? ;

– delle Poste, dove la privatizzazione in corso è fatta solo “per fare cassa”, a scapito del ” servizio universale”(con chiusura di sportelli e prestazioni”, dell’occupazione(migliaia di esuberi) e del risparmio popolare( il cui gestore Cassa Depositi Prestiti,finanzia per lo più business speculativi) ? .

Onorevoli Senatrici e Senatori,

vi siete mai posti, prima di passare ad “abolire praticamente il diritto di sciopero”, di provare a rimuovere le cause che provocano la oggettiva necessità del ricorso allo sciopero, viste le troppe inadempienze del governo e delle parti datoriali ?

Ad esempio , non pensate che prima :

– nel TPL vadano destinate risorse importanti per incentivare la mobilità pubblica e il rispetto della pendolarità (punendo il degrado e la corruzione,vedi “mafia capitale”) ?

– nei Beni Culturali, invece di condannare le ” assemblee autorizzate”, vadano trovate le risorse per” le retribuzioni puntuali,le carenze croniche di organico e i disastrati ambienti di lavoro ” ?

– nelle vertenze, vada riconosciuto a tutte le OS il ” diritto di consultazione”, la cui esclusione è causa del 60% degli scioperi ? Così come il ” diritto al tavolo contrattuale” per tutte le OS con il 5%dei consensi ?

– nel rinnovo dei contratti , a partire dalla PA, Aziende Pubbliche e Partecipate, vadano sanzionati i comportamenti dilatori e rimosse le delegazioni trattanti ?

– nelle ” procedure di raffreddamento dello sciopero” previste dalla L.146/90 , vada introdotta la sanzione per la controparte che non si presenta o comunica esclusivamente” che non è d’accordo” senza motivare ? Tanto da registrare tutto l’iter verificando le responsabilità, anche per dare adito all’eventuale ipotesi di conciliazione ?

Questo e altro per riconoscere di chi è la colpa degli scioperi. Rimuovendo così le causali di fondo e formali , per lasciare alla dialettica tra le parti la risoluzione dei conflitti, senza che nello ” stato di diritto” , Governo e Parlamento intervengano a gamba tesa in sostegno della parte datoriale con provvedimenti di cui ai DDL in questione.

Onorevoli Senatrici e Senatori,

nel mentre alcuni vs componenti hanno depositato DDL “per la revisione dello Statuto dei Lavoratori L.300/70″, che hanno il sapore di un suo affossamento nell’ambito dell’intera liquidazione del già vigente ” Diritto del Lavoro”, purtroppo non è ancora all’ordine del giorno la discussione su una organica legge “sulla rappresentanza sindacale”.

Urge invece affrontare il problema che è causa anch’esso di scioperi, intendendo con una legge organica ” vietare qualsiasi forma di monopolio della rappresentanza da parte dei cosiddetti sindacati maggioritari”, per sancire almeno : 1) il diritto di organizzazione e agibilità sindacale per tutte le OS presenti nel luogo di lavoro ( assemblea,bacheca,trattenuta,….) ; 2) il diritto alla contrattazione per le OS con consensi pari al 5% tra iscritti e risultati Rsu.

Roma 21ottobre 2015                                                                          CONFEDERAZIONE COBAS

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