Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Notizie sul contratto Sanità

Postato il 7 Febbraio 2022 | in Sanità, Sindacato | da
Mentre oggi il Parlamento é impegnato nelle votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica Italiana l’ Aran cerca di imporre la sua proposta sul rinnovo (per modo di dire) del CCNL della Sanitá Pubblica.
L’ Aran ha proposto al confronto di oggi, ai presenti al Tavolo, un meccanismo di semplificazione sulla:
– Retribuzione delle indennitá inglobando l’ indennitá di turno, notturna, festiva e infrasettimanale con una nuova indennitá di” TURNO E SERVIZIO NOTTURNO” tramite una quota fissa (da stabilire) da corrispondere ai lavoratori (operanti su due o su tre turni) con almeno 10 turni mensili equilibrati lavorati tra M- P- N. Per il Servizio Notturno invece si ipotizza un aumento di Euro 3 ad ora per il lavoro che si svolgerá dalle ore 22 alle ore 6. Sono proposte una nuova Indennitá per chi lavora al Pronto Soccorso e per quelli che lavorano nei servizi intensivi, di dialisi, di malattie infettive sempre con una quota fissa mensile riproporzionata alle assenze;
– La revisione dello Straordinario in cui propongono una tariffa oraria unica diversificata per il diurno, notturno o festivo e del notturno festivo;
– Per la Pronta Disponibilitá propongono una indennitá oraria di Euro 1,80 (superando il concetto legato ad un minimo di ore di pronta disponibilitá). In caso di chiamata verrá corrisposta una quota fissa annuale (da stabilire) diversificata in 4 gruppi in base alle ore effettuate annualmente così suddivise:
primo gruppo di 60 ore;
secondo gruppo da 61 a 120 ore;
terzo gruppo da 121 a 180 ore;
quarto gruppo oltre le 180 ore ;
L’ARAN É FUORI DAL CORO ED ANCHE FUORI DI TESTA.
Dalla loro proposta si nota uno stravolgimento del salario accessorio che se andasse in porto determinerebbe uno sfruttamento del professionista sanitario che dovrebbe lavorare di più per ottenere le indennitá. Ancora una volta l’Aran prova a stravolgere in modo peggiorativo i criteri di calcolo dello straordinario e delle indennitá con un’unica tariffa valida per tutti i professionisti del comparto senza differenziazione. Sempre l’Aran continua a parlare di tariffe uniche senza mai quantificare gli importi per negoziarli.
Vergognoso.
Il prossimo incontro é previsto il 3 febbraio ma questo contratto non sa da fare con queste proposte.
Cobas Sanità Pisa


Accordo Regionale

Nella notte del 20 gennaio è stata firmata un’intesa tra i sindacati CGL-CISL e UIL della Toscana e il Presidente Giani insieme all’Assessore Bezzini che mette fine alle agitazioni del comparto sanitario regionale in lotta da mesi per ottenere condizioni di lavoro più dignitose dopo decenni di tagli indiscriminati alla sanità, ma come dice l’antico detto che “ le cose fatte col buio poi si vedono la mattina”, si è ottenuta solo una manciata di promesse che sicuramente non verranno mantenute col solo scopo di fermare le agitazioni e tirare avanti.
Di fatto il nodo fondamentale da sciogliere era il blocco delle assunzioni di personale in atto da anni per poter garantire una corretta prestazione dei servizi sanitari, l’accordo firmato prevede “ di avviare un percorso di verifica dei fabbisogni del personale basato sulle effettive esigenze dei servizi ospedalieri e territoriali: questo consentirà di giungere alla definizione dei programmi di assunzione aziendali coerenti con il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza”
Avviare la verifica dei fabbisogni del personale?
Giungere alla definizione di programmi di assunzione aziendale?
Ancora promesse a “babbo morto” con una situazione attuale a dir poco drammatica, in cui si trova la sanità pubblica, alcuni reparti ospedalieri toscani stanno ancora aperti solo per il sacrificio degli addetti ai lavori stremati per il superlavoro e dai continui rientri per garantire la continuità dell’assistenza, costretti a condizioni di rischio e di insicurezza documentato dal dilagare dei contagi fra il personale. Quale verifica si intende fare, non è abbastanza manifesta la situazione di sfacelo in cui versa la sanità pubblica da almeno 10 anni, che cosa ancor più di una pandemia che dura da due anni può convincere i politici di turno ad investire in sanità pubblica invece di prediligere l’affidamento delle attività sanitarie alla speculazione privata, a quale degrado degli ospedali bisogna ancora assistere per capire che in sanità i soldi non sono spesi invano e che si deve smettere di assumere personale in maniera temporanea e internalizzare il personale ad oggi precario
Un altro punto del vantato accordo, vertente al raggiungimento della mobilità interaziendale, è un contentino già facente parte di un pre-accordo precedentemente firmato dalle parti che adesso viene messo sul piatto della bilancia per enfatizzare e dare peso alla conquista sindacale… ma che squallore!
Cobas Sanità Pisa
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