November 27, 2024
Le pensioni anticipate dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 non subiranno gli effetti della penalizzazione. Lo ha confermato l’Inps in prima persona, diramando l’attesa circolare sui tagli agli assegni in base a quanto contenuto nellla legge di stabilità 2015.Si tratta, dunque, di una misura già annunciata e prevista, ma rimasta in stand by fino a oggi, quando l’ente nazionale di previdenza ha deciso di prendere in mano la situazione pubblicando la circolare esplicativa sul mancato intervento dei tagli all’assegno.
In breve, siamo di fronte alla decurtazione applicata a partire dall’entrata in vigore della famigerata riforma Fornero del 2011, quando vennero cambiate di punto in bianco le modalità di accesso al sistema pensionistico, i requisiti minimi e gli strumenti per il calcolo dell’assegno previdenziale maturato dal contribuente.
La legge che ha cambiato per sempre il sistema pensionistico in Italia prevedeva l’esenzione dalla penalità entro la fine del 2017 essenzialmente per coloro la cui anzianità lavorativa sia frutto di attività effettiva di lavoro, dunque lasciando fuori i periodi di obblighi di leva, maternità, infortunio o altri eventi straordinari.
Ora, con la nuova norma, arriva per tutti lo stop alle penalizzazioni per i prossimi tre anni, definita dal governo Renzi nell’ultima manovra finanziaria. Un piccolo passo che si accompagna alle pressanti richieste di fermare il blocco dell’indicizzazione, realizzato negli ultimi due anni ai pensionati di lungo corso.
Questa volta, insomma, l’aiuto è nei confronti di tutti coloro che riusciranno ad andare in pensione nei prossimi due anni e mezzo con qualche anno di anticipo: chi avrà meno di 62 anni potrà, così come i lavoratori più anziani che otterranno l’ok della previdenza in età pi avanzata, percepire la pensione senza dover subire alcun taglio dovuto alle penalizzazioni.
Cosa cambia
Tutti coloro che, dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 hanno avanzato o avanzeranno richiesta di pensionamento all’Inps – anche se otterranno il primo assegno successivamente alla fine della misura – potranno ottenere l’assegno senza alcuna penalizzazione.
Si tratta di un duplice intervento stabilito dalla riforma Fornero, che sanciva per quanti accedessero al regime misto, ma calcolata sulla quota retributiva:
1% di pensione in meno per ogni anno di anticipo sui 62 anni;
2% per ogni anno di anticipo precedente ai 60 anni.
Il regime tornerà in vigore regolarmente a partire dal 2018, per coloro che promuoveranno una richiesta di pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età.
In allegato:
Da: www.reform.it
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