Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Operatori sociali: facciamo il punto

Postato il 23 Aprile 2016 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

operatore-socialeE’ evidente che l’amministrazione comunale voglia scientemente sottrarsi ad ogni forma di reale confronto, l’assessore Capuzzi ormai parla solo a mezzo stampa evitando tutti gli ambiti nei quali dovrebbe portare dati ed elementi concreti senza l’ausilio dell’ufficio stampa del Sindaco. Da settimane attendiamo ancora di essere ricevuti e questa prassi non vale solo per gli operatori sociali ma perfino per i dipendenti comunali e la loro rsu …..

Ma quali sono le questioni dirimenti?

  • il sindacato deve farsi portavoce delle istanze di tutti gli operatori sociali, non possiamo limitarci ad incontrare cooperative e istituzioni locali senza prima stabilire i contenuti delle nostre rivendicazioni. E’ profondamente sbagliata la logica di sedere ai tavoli per concertare tagli e limitare il danno. Il sindacato pretenda dalla Sds un report dettagliato perchè bisogna entrare nel merito di tutte le questioni, delle singole voci e non subire il punto di vista di chi oggi maschera i tagli
  • le cooperative da tempo sono fonte di finanziamento delle banche. In che modo? Per pagare con regolarità gli stipendi e i contributi, le cooperative chiedono prestiti sui quali le banche caricano interessi. I soldi del privato sociale derivano dai pagamenti della società della salute e degli Enti locali che di solito arrivano con grave ritardo e sovente senza gli adeguamenti contrattuali. Questo circolo vizioso fa ingrassare la speculazione finanziaria, il terzo settore si indebita, i lavoratori e le lavoratrici continuano a percepire salari da fame con contratti part time, gli enti locali subiscono i tagli del Governo e diventano a loro volta gli esattori che fanno quadrare i conti. In tale contesto i servizi sociali vengono tagliati in silenzio e senza quell’unità tra lavoratori e cittadini indispensabile per difendere quanto resta del welfare
  • La pubblica amministrazione ritarda da anni i pagamenti, spesso nei bilanci non sono neppure previsti gli adeguamenti dei contratti e questa situazione è ormai inaccettabile perchè dimostra che tra le amministrazioni locali e quelle centrali esiste ormai unità di intenti. Questo elemento di “novità” è il frutto del pareggio di bilancio in Costituzione e ora applicato agli enti locali.
  • la sds in questi anni ha fatto saltare tutti gli strumenti di programmazione un tempo previsti (dal piano integrato della salute ai piani di zona), la conseguenza è sotto gli occhi di tutti\e: al confronto subentra l’imposizione e da qui nasce il disorientamento degli operatori sociali
  • Pensiamo sia utile che le cooperative non subiscano i ricatti delle organizzazioni sindacali cosiddette rappresentativi ai quali preme solo il monopolio della rappresentanza; il confronto avvenga con tutti i sindacati e i lavoratori, la logica del divide et impera ha prodotto solo danni e divisioni. Non trovarsi d’accordo non sarà un dramma ma almeno verranno fuori differenze di vedute e di impostazione e tutti\e potremo fare un passo avanti costruendo una vertenza cittadina degna di questo nome
  • crediamo opportuno non eludere i momenti di confronto pubblico, ormai l’assessora Capuzzi parla solo a mezzo stampa o con sindacati firmatari di contratto, deve invece parlare con i lavoratori e le lavoratrici. Quindi si organizzi una assemblea pubblica cittadina sui servizi sociali e gli indirizzi della Sds
  • e’ necessaria una presa di posizione pubblica di tutte le cooperative sociali rispetto alla sds, farlo sarebbe un segnale di forza e di maggior tutela verso i soci e i lavoratori\trici
  • non accettiamo quindi la logica della contrattazione a ribasso, per questo la Sds quantifichi le ore che a detta sua vanno tagliate con relativo personale “in esubero”. Dire che non ci sono tagli e poi rimpallarsi la palla tra enti locali e sds vuol dire solo rinviare di qualche mese il problema…
  • Noi pensiamo che la sds non si debba più nascondere ma dire chiaramente cosa voglia fare ; prima bisogna ascoltare gli operatori sociali e i sindacati, fornire dati ed elementi concreti senza ulteriori rinvii. Da parte nostra analizzeremo tutti i documenti voce per voce non dando niente per scontato perchè non sono in gioco solo posti di lavoro ma lo stesso welfare

Cobas Pisa

   Invia l'articolo in formato PDF   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Tag Cloud