Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Osservatorio sulla Repressione Newsletter n.08/2014

Postato il 26 Febbraio 2014 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

News dal 17 al 23 febbraio 2014

La “gestione violenta del disordine”.. Intervista a Turi Palidda

Salvatore (Turi) Palidda è un sociologo che insegna presso l’Università degli Studi di Genova sociologia generale, sociologia dei processi migratori e sociologia delle migrazioni. Nella sua lunghissima carriera si è occupato soprattutto di studiare il ruolo della polizia italiana, analizzando le trasformazioni delle sue funzioni rispetto al quadro generale della sicurezza urbana.
Con il suo aiuto, abbiamo analizzato alcuni aspetti che stiamo trattando da circa un mese e l’abbiamo fatto tramite il punto di vista di uno studioso che da sempre si è impegnato per una democratizzazione reale delle forze di polizia in Italia.

Occhi aperti sulla repressione. Focus su Napoli
22 febbraio 2014: in varie città italiane si sfila contro i provvedimenti repressivi che la magistratura sta adottando in questi ultimi tempi per stroncare le lotte sociali. Dalla ValSusa fino ai provvedimenti cautelari di Roma e Napoli e realtà più piccole come Giugliano in Campania. La “questione repressione” in Italia sta assumendo caratteri di urgenza sempre più evidenti. Il clima generale della gestione dell’ordine pubblico in piazza sembra essere mutato, ma prima ancora della gestione della “piazza”, sembra mutata sensibilmente la reazione degli organi repressivi dello Stato nei momenti successivi al conflitto di piazza.

La lobby legalitaria al servizio della repressione
La lobby legalitaria cresce, egemonizza, cambia geneticamente la sinistra ed è riuscita perfino, a causa della confusione post ideologica e del populismo, a creare soggetti politici che fagocitano ogni alternativa che miri effettivamente a mettere in discussione lo stato di cose attuali.

22feb: le lotte non si arrestano!
INCHIESTA BROS: PROCESSO POLITICO CONTRO IL DIRITTO AD ORGANIZZARSI E LOTTARE

10 arresti domiciliari e 25 obblighi di dimora per i disoccupati organizzati di Napoli. In mancanza di risposte concrete delle istituzioni al bisogno di lavoro di questa città, la magistratura si sostituisce alla politica per sbarazzarsi di un movimento la cui unica colpa è di continuare a lottare da 16 anni rivendicando il diritto ad uno sbocco lavorativo dopo anni di formazione.

L’ultima provocazione contro il movimento No Tav
Immancabile come l’influenza invernale, alla vigilia della mobilitazione nazionale contro la repressione, con al centro la resistenza No Tav (per continuare con Roma e Napoli), arriva la solita letterina delirante che finge di inneggiare al “movimento” e ne prepara l’attacco da parte degli organi repressivi. Una busta e un francobollo costano poco, ma se il gioco funziona il risultato politico può essere importante…

Rompiamo l’isolamento di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò
Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia sono in carcere dall’inizio di dicembre 2013 con un’accusa assurda e pesantissima come quella di terrorismo.
Dopo essere stati trasferiti dal carcere di Torino nei reparti ad Alta sicurezza delle case circondariali di Roma, Ferrara e Alessandria, hanno subito il blocco dei colloqui (ristabilito per i soli familiari), la censura della corrispondenza e subiscono un regime di carcerazione ancora più duro di quello normalmente previsto per gli altri detenuti in Alta sicurezza, con l’isolamento totale (per Claudio) e il divieto di incontro e la riduzione delle ore d’aria (per Niccolò e Mattia).



NoTav: Comunicato degli avvocati di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò
Pubblichiamo il comunicato degli avvocati Eugenio Losco, Claudio Novaro, Giuseppe Pelazza che denuncia le condizioni di carcerazione afflitte ai 4 notav arrestati con l’accusa di terrorismo. Un modo per aprire un varco nelle mura dell’isolamento che stanno vivendo i 4 notav  agli arresti dal 9 dicembre scorso, trasferiti in diversi penitenziari italiani e ridotti dei loro diritti.

Carlo Freccero: con i No Tav la parola dissenso diventa sinonimo di terrorismo

Riportiamo (da notav.info) l’intervento video di Carlo Freccero al convegno: ”Il TAV e i media: quale informazione?”. L’ex dirigente Rai ed esperto di comunicazione non si tira indietro nell’analizzare l’uso mediale contro il movimento notav e i movimenti in generale, parlando di una stampa “gestita da poteri forti che presenta il problema del dissenso in termini di ordine pubblico, di devianza, di delinquenza e terrorismo”. Ma più in generale nei confronti di un “sistema sottomesso alla dittatura della maggioranza”.

Roma. Gli attivisti arrestati in sciopero della fame replicano alle accuse

Due dei compagni dei movimenti di lotta per la casa posti agli arresti domiciliari, Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, annunciano lo sciopero della fame e replicano con una memoria alle accuse contro di loro. Nella giornata di oggi si sono conclusi gli interrogatori dei 17 attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare sottoposti a misure cautelari dallo scorso 13 febbraio, per i fatti relativi al 31 ottobre 2013. Alcuni di loro hanno rilasciato dichiarazioni spontanee contestando le accuse e inquadrando le mobilitazioni dello scorso ottobre nell’ambito delle lotte sociali per la difesa dei diritti. Si attendono nei prossimi giorni le decisioni del GIP.

Processo #24N10, Alle porte del Senato c’eravamo tutt*
Il 19 Febbraio inizierà il processo che vede accusati 12 studenti della Sapienza di “attentato contro gli organi costituzionali”, reato che prevede una condanna fino a cinque anni di carcere. L’impianto accusatorio afferma che gli studenti indagati, insieme ad altre centinaia, avrebbero attaccato e messo a rischio un’istituzione dello Stato, macchiandosi così non solo di una colpa gravissima e meritando una pena esemplare.

Torino. Un esempio di come la Digos spia il movimento

“La Cia ci spia, e non vuole più andare via…”. Finardi lo sapeva, ma nella rima non ci entrava: spia anche la polizia nostrana, mica solo queslla statunitense. Sisa, diranno in tanti. Sì, ma come? Ogni tanto fa bene dare un’occhiata anche alle “tecniche”, non solo al “discorso generale” (finito il quale ognuno se ne torna a casa sua, senza aver capito molto di più).

Pomezia, la polizia sgombera (con molta forza) le addette alle pulizie di una scuola
Violenta irruzione dei poliziotti in un plesso scolastico occupato da alcune lavoratrici che stavano protestando per la riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio. Per il sindaco di Pomezia Fabio Fucci del Movimento 5 Stelle lo sgombero è stato “assolutamente pacifico”. La Cgil, invece, parla di “gravissimo atto di violenza”. Sullo sfondo, 25 mila posti di lavoro a rischio in tutta Italia

Milano: cariche al picchetto antisfratto di via Inganni
Cariche lunedì 17 febbraio, al picchetto antisfratto di Via Inganni a Milano. A rischiare di finire in mezzo a una strada Hakima e il suo bambino di due anni e la nonna.

Cagliari: Sindacalisti Usb denunciano intimidazioni da parte della Digos

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’usb che denuncia il clima di intimidazione subito da due dirigenti sindacali ad opera della Digos

Omicidio Aldrovandi. Il Sap come il Coisp: “le vere vittime sono i poliziotti”
La vere vittime della morte del diciottenne Federico Aldrovandi sono i quattro agenti che lo hanno ucciso”. Parola di sindacato di Polizia. Non del famigerato e solito Coisp, ma del Sindacato Autonomo di Polizia, anch’esso di destra e un po’ più consistente del primo.

Testimonianze: La “voglia di eliminazione fisica del diverso” a Termoli (Cb) da parte della Polizia
Lunedì 17 febbraio a Termoli si è assistito ad una scena di quasi caccia all’uomo, nei confronti di un ragazzo di colore fermato e ‘placcato’ senza alcun apparente motivo dalle forze dell’ordine. Unica colpa quella di aver rifiutato di fornire i propri documenti. Ad un accenno di fuga due agenti della polizia ed un carabiniere si sono lanciati all’inseguimento del ragazzo, bloccandolo brutalmente e immobilizzandolo contro la portiera della volante.

Lettera di Mauro Gentile: negato il diritto alla salute
Pubblichiamo la lettera di Mauro Gentile, agli arresti domiciliari per la giornata di lotta del 15 ottobre 2011 a Roma.

L‘osservatorio sulla repressione è una associazione totalmente AUTOFINANZIATA, ed ha bisogno per sopravvire dell’aiuto di tutte/i. Potevamo scegliere di inserire (come fanno molti…e alcuni si arricchiscono) la pubblicità sul ns sito. Non l’abbiamo fatto per una scelta politica ben precisa! Riteniamo che una controinformazione su temi importanti e delicati non può essere al fianco di una pubblicità di yogurt o viaggi esotici.


Ma l’osservatorio per resistere e continuare nel lavoro intrapreso ha bisogno anche di un piccolo, ma necessario, sostentamento economico. “il poco  chr diventa molto, la debolezza che si trasforma in forza, un vantaggio che si moltiplica per dieci”….   abbiamo necessità di sottoscrizioni.… non per piangere miseria…. ma proprio perchè tutte le iniziative hanno bisogno di un minimo di spesa. 

Il nostro invito è quello di invitare compagni amici e conoscenti a sottoscrivere ed aderire all’Osservatorio (anche con la cifra minima di 5 euro aderendo alla campagna 1000×5), oltre che invitiamo spazi sociali “amici” ad organizzare qualche serata benefit per l’osservatorio.

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