Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Osservatorio sulla Repressione Newsletter n. 23/2014

Postato il 14 Giugno 2014 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

News dal 2 all’8 giugno 2014

La Questura di Torino si prepara per l’11 Luglio

111 indagati, 29 misure cautelari (11 compagn* in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma).

Ondata di arresti contro gli attivisti dell’Asilo Occupato di Torino.
La procura di Torino ha bisogno di battere i record. E così stamattina i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, già protaginisti di quasi tutte le inchieste contro il movimento No Tav, hanno coordinato un’ondata di arresti contro una delle aree antagoniste del capoluogo piemontese. Ventinove tra arresti (una decina) e altri “misure cautelari”, tra cui almeno 25 perquisizioni, dirette principalmente con gli animatori dell’Asilo Occupato di via Alessandria

Abolire il dissenso e chiudere gli spazi sociali. Sgomberato anche il centro sociale Buridda di Genova.
E’ un vero tsunami di sgomberi quello che le forze del cosiddetto ordine stanno portando avanti da qualche settimana a questa parte a livello nazionale, per lo più nei confronti di occupazioni a scopo abitativo ma, come nel caso di questa mattina a Genova (città governata da un’amministrazione Sel-Pd), ci è finito anche uno storico centro sociale, occupato ormai da dieci anni.

Salerno: polizia e carabinieri “cancellano” la ex scuola Canalone occupata.
Una serie ininterrotta di sgomberi: ieri a Torino, oggi tocca a Genova e Salerno. E’ in atto un processo sistematico di “normalizzazione” da parte delle amministrazioni di centrosinistra con la complicità di magistratura e forze dette dell’ordine. Così a farne le spese è, da questa mattina, la ex scuola Canalone di Salerno che da alcuni mesi era utilizzata come centro sociale.

NoTav: Previsto per giovedì 5 giugno il processo a Erri De Luca
Il 5 giugno si terrà a Torino l’udienza preliminare del processo che vede Erri De Luca imputato per il reato di istigazione a delinquere per aver pubblicamente manifestato la propria contrarietà ad un’opera ritenuta inutile e la solidarietà alla lotta NO TAV.

Intervista a Erri De Luca processato per essere un convinto oppositore della Tav.
Attenzione, preoccupazione e solidarietà in questi giorni per Erri De Luca, da parte di attivisti, lettori, operatori culturali e tutti coloro che come lo scrittore si sono sempre dichiarati contro la Tav. Siamo infatti tutti in attesa del 5 giugno quando, presso il Tribunale di Torino, si terrà l’udienza preliminare del processo allo scrittore.

Sentenza assurda della Procura di Torino contro i No Tav Andrea, Claudio e Giobbe.
La settimana scorsa è stata pronunciata la sentenza del processo per una “colazione” al cancello della centrale di Chiomonte in cui erano coinvolti Andrea, Claudio e Giobbe. La sentenza condanna Andrea a 1 anno e 7 mesi, Giobbe a 2 anni e 5 mesi e Claudio a 4 mesi, revocato l’obbligo di firma per Andrea. L’ennesima sentenza gonfiata.

Ritorna l’accusa di terrorismo contro i No Tav.
Torino, Aula bunker, 6 Giugno 2014. C’è un po’ più di zucchero che al maxiprocesso ma la sostanza è amara lo stesso. Il Presidente Cappello è un simpaticone (!), è tollerante col pubblico e con gli imputati in gabbia, fa anche le battute e tiene a posto i pm ma poi comunque decide a senso unico.

Emergenza abitativa e nuovi sgomberi questa mattina a Roma.
I blindati della polizia si sono presentati stamattina davanti alla palazzina occupata il 7 aprile scorso in via di Torre Spaccata 172, per sgomberare le famiglie senza casa, italiane e straniere in emergenza abitativa, che vivono all’interno. L’occupazione di Torre Spaccata era l’unica sopravvissuta agli sgomberi effettuati ad aprile.

Il piano casa di Renzi e i diritti di cittadinanza negati.
Medici per i Diritti umani (MEDU) considera con grande preoccupazione la recente approvazione da parte del Parlamento della norma, contenuta nell’art.5 del Piano Casa 2014, che nega la possibilità di iscrizione anagrafica per coloro che occupino abusivamente un immobile.

Napoli, pestato in manette dalle fiamme gialle.
Senegalese, ambulante per conto di un italiano, 47 anni. Segni particolari: parecchi visto che è stato pestato mentre era in manette all’interno di una caserma della guardia di finanza di Napoli.

Monza, foto shock in commissariato: mani e piedi legati
Un uomo steso a terra a pancia in giù, con i polsi bloccati dalle manette dietro la schiena. Un agente di polizia che controlla che stia fermo e un altro che gli lega le caviglie con quella che sembra una cinghia. È accaduto alla fine di maggio, una notte, nel commissariato di Monza

“Ostacolato il massaggio cardiaco a Riccardo Magherini”. Parlano i volontari del 118 indagati per omicidio colposo.
Il primo massaggio cardiaco a Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino morto in strada la notte tra il 2 e il 3 marzo dopo l’arresto, fu praticato quando l’uomo era ancora ammanettato. E questo perché, quando il medico chiese di togliere le manette, i militari risposero di «non trovare le chiavi». A raccontarlo sono stati i legali dei tre volontari della Croce Rossa che erano a bordo dell’ambulanza giunta sul posto dopo la chiamata alla centrale del 118.

Ferrulli, fu violenza gratuita e ingiustificabile: pm chiede 7 anni
Sette anni di carcere. Sette anni ciascuno. «Una violenza gratuita e non giustificabile». Quattro contro uno, perdipiù più vecchio di loro e già a terra, malconcio. E’ il minimo della pena ma è il doppio di quanto fu chiesto, e ottenuto, per i quattro agenti che in circostanze analoghe ammazzarono Federico Aldrovandi.

Gugliotta, quattro anni per i nove celerini che lo pestarono.
«Giustizia è stata fatta», esclama Stefano Gugliotta, in lacrime, pochi istanti dopo la lettura della sentenza. Chi lo pestò, quattro anni fa, è stato condannato a quattro anni di reclusione. Chi lo pestò lo fece senza ragione ed era (ed è) un agente di polizia. Nove in tutto, tutti celerini, gli agenti condannati, che scorazzavano dalle parti dello stadio Olimpico, alla larga dagli scontri, quel 4 maggio 2010 che Roma e Inter s’erano appena giocati la finale di Coppa Italia.

Aldrovandi bis, il depistaggio ci fu ma la giustizia è arrivata tardi.
La Cassazione cancella per prescrizione una delle condanne per chi in questura aiutò a depistare le indagini sull’omicidio Aldrovandi.

   Invia l'articolo in formato PDF   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Tag Cloud