November 29, 2024
Vincenzo
Le forze di occupazione stanno intensificando i loro attacchi su Gaza con bombardamenti, demolendo case abitate da bambini, donne e anziani, distruggendo le sedi della stampa, i centri sanitari e gli ospedali, assassinando giornalisti (ieri ha perso la vita Hamdi Shehab) e personale medico, colpendo le ambulanze. Tutto questo rispecchia il fallimento che il nemico criminale ha raggiunto, la sua confusione e incapacità di confrontarsi con la resistenza.
(comunicato FPLP 10.7.14)
Israele. Anarchici in piazza contro la strage a Gaza
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Con un rumoroso picchetto nel centro di Tel Aviv, accompagnato dal rullo di tamburi e dal suono di fischietti, decine d’attivisti della sinistra radicale israeliana e di gruppi anarchici hanno protestato nelle scorse ore contro l’azione militare sulla Striscia di Gaza. |
La tragedia di Gaza: non solo morti e feriti di Paola Manduca
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Tutti siamo colpiti dalla morte e dai feriti unilaterali in Gaza causati dagli attacchi Israeliani che non sono, come continuano a raccontare i governanti Israeliani, molto “intelligenti” e mirati alle strutture militari o ai combattenti, ed assai meno lo diventeranno se entrano per via terra. la centrale del trattamento delle fogne distrutta ( e forse c’era un combattente che la usava come piscina?); le barche dei pescatori distrutte (e con esse la Ark for Gaza): che forse usavano le barche per combattere? quindi niente pesce a Gaza, anche se avessero avuto il coraggio di uscire a pescare. e la peggiore di tutte: linee elettriche(entrambe quelle da Israele e quella dall’Egitto) danneggiate e 75% di Gaza senza elettricità (l’altro 25% ce l’ha ancora m su turni di 8 ore con/8 ore senza). E non riescono a ripararle per ora data l’intensità dei bombardamenti. Paola Manduca, Prof. Genetics |
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Ancora Guerra in Palestina
–3 sedicenni ebrei vengono rapiti e uccisi in Cisgiordania
–Il Governo israeliano incita alla vendetta e, per ritorsione, scatena il suo esercito contro città e villaggi palestinesi con arresti , uccisioni e distruzioni
–In questo clima di odio e richiamo alla vendetta un ragazzo palestinese, anche lui di 16 anni, viene catturato, costretto a bere benzina e poi bruciato vivo da alcuni estremisti ebrei
–In risposta al lancio di “razzi” contro Israele, il Governo israeliano ordina un attacco indiscriminato contro la Striscia di Gaza, sotto assedio da 8 anni, senza possibilità di fuga
–Uccisi, ad oggi, 170 palestinesi, tra cui molte donne e bambini, e feriti oltre mille
-Incombe l’invasione di terra di Gaza
La sproporzione delle forze in campo è evidente: da un lato uno degli eserciti più potenti del
mondo, dotato delle armi più sofisticate, dall’altro un popolo sotto occupazione militare da 47 anni, oppresso, umiliato, depredato di ogni risorsa che risponde lanciando pietre e razzi!
Eppure la Pace è ancora possibile
Ce lo dicono i 400 Israeliani che si sono recati nel villaggio del giovane palestinese, bruciato vivo da 6 ebrei per ritorsione: hanno voluto incontrare la sua famiglia, esprimere il loro cordoglio e dissociarsi dalle scelte del Governo Netanyau, dai suoi propositi di ritorsione, dall’offensiva militare contro Gaza che colpisce indiscriminatamente e distrugge vite, beni, risorse. Non vogliono essere complici della politica aggressiva del loro Governo.
In qualsiasi Stato civile rapimenti e uccisioni sono casi di polizia investigativa e non il pretesto per scatenare una punizione collettiva della popolazione nella totale impunità internazionale. Pretesto, appunto, per portare a termine il programma di annientamento della società, della cultura, dell’esistenza stessa del popolo palestinese.
Non in nome nostro
Pochi sanno che i bombardamenti su Gaza avvengono anche grazie al contributo italiano.
Sono stati consegnati il 10 luglio alle forze armate israeliane 2 dei 30 aerei caccia M-346 prodotti da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica) ordinati da Israele nel 2012.
La fornitura di questi aerei da guerra costituisce solo una piccola parte dell’accordo di cooperazione militare fra Italia e Israele contenuta nella Legge n. 94 del 2005.L’accordo coinvolge le forze armate e l’industria militare italiana e nessuno (neppure il Parlamento) ne viene messo a conoscenza, perché tali attività sono “soggette all’accordo sulla sicurezza” e quindi segrete.
NON VOGLIAMO TACERE PERCHE’ NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI
Chiediamo la fine di tutti gli attacchi, compreso il lancio dei razzi di Hamas
Chiediamo giustizia, non vendetta, per i ragazzi rapiti ed uccisi
Giustizia per il popolo palestinese, per il suo diritto ad esistere nella propria terra.
Senza giustizia non può esserci nessun processo di pace.
Ravenna 14 /07/2014 cip. V.Matteucci 15
Donne in Nero Ravenna
il Fatto 13.7.14
“Vorrei strappare il mio passaporto israeliano”
La giornalista: “Non siamo vittime ma aguzzini
È vero il nemico vorrebbe annientarci, ma noi abbiamo i carri armati e loro neppure gli ospedali”
di Mira Bar Hillel
Non posso più sopportare politici come Ayelet Shaked che giustificano la morte di innocenti donne e bambini palestinesi. Di chi sto parlando? È giovane. È carina. È laureata in Ingegneria informatica. Dietro i suoi occhi angelici si nasconde l’Angelo della morte ed è proprio a causa sua che sono tentata di dare alle fiamme il mio passaporto israeliano. Ayelet Shaket rappresenta alla Knesset il partito di estrema destra Casa Ebraica. Ciò vuol dire che, per quanto possa apparirvi difficile da credere, questa ragazza dall’aspetto innocente e dai tratti dolcissimi si trova molto più a destra di Netanyahu.
LUNEDÌ SCORSO ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Dietro ogni terrorista ci sono dozzine di uomini e donne senza i quali non potrebbe compiere attentati terroristici. Sono tutti nostri nemici. Mi riferisco anche alle madri dei martiri che li accompagnano all’ultima dimora con fiori e baci. Debbono fare la fine dei loro figli per una semplice questione di giustizia. Dobbiamo impedire a queste serpi di generare altri serpenti”. Una settimana prima, alla vigilia del sequestro del diciassettenne Mohammed Abu Khudair, poi dato alle fiamme, aveva scritto: “Questa non è una guerra contro il terrorismo né contro gli estremisti né tanto meno contro l’Autorità palestinese. È una guerra tra due popoli. Perché? Chiedetelo a loro che l’hanno iniziata”. Come vedete, ancor prima che il ragazzo morisse, lo aveva già additato come un nemico e dopo il suo brutale assassinio non ha mostrato il benché minimo rimorso nè un briciolo di compassione. Mi ha fatto venire in mente la sorella di mia mamma, Klara, e i suoi tre figlioletti che vivevano a Cracovia nel 1939 quando i nazisti invasero la Polonia.
ANCHE I NAZISTI decisero che tutti gli ebrei erano nemici e che andavano eliminati comprese le donne e i piccoli serpenti che portavano in grembo. Perché? Chiedetelo a loro che hanno cominciato , avrebbero risposto i nazisti se glielo avessero chiesto. Non ho mai conosciuto Klara e i suoi figli morti nel 1942. Ho conosciuto mio zio Romek sopravvissuto nella fabbrica di Oscar Schindler e sua moglie Yetti scampata alla morte perché parlava tedesco talmente bene da riuscire a fingersi tedesca. Anche il fratello di mio padre e la sua famiglia morirono prima della mia nascita nello stesso campo di sterminio nel quale morì Anna Frank. So cosa vuol dire essere vittime inermi, e so che oggi gli israeliani non sono più le vittime, ma gli aguzzini. Sì è vero, gli uomini di Hamas sono assassini che ci odiano e vorrebbero cancellarci dalla faccia della terra. Resta il fatto che è Israele ad avere i carri armati mentre gli abitanti di Gaza non hanno nemmeno ospedali. Shaked ha avuto quello che voleva: a Gaza sono morte quasi 100 persone, un quarto delle quali bambini. In Israele – malgrado gli sforzi di Hamas – non è morto nessuno. E mentre su Gaza piovono le bombe gli adolescenti israeliani postano su Twitter selfie e commenti politici. Ne ricordo due che per fortuna sono stati cancellati: “A morte tutti voi fottuti arabi”, diceva il primo. “Che voi arabi possiate rimanere paralizzati e crepare tra grandi sofferenze”, diceva il secondo. A leggere questa roba non mi resta che prendere il mio passaporto israeliano, accendere un cerino e dargli fuoco. “Not in my name!!!”. Non a nome mio. (The Independent)
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Appeal to Israeli academics – Please sign. Send reply to haimbresh@googlemail.com
Dear All, (please ignore if you signed already) Below is an Open Letter, which I invite you to sign. This is a letter which ANY academic from anywhere can sign, of course. Within day or two this letter with the signatures, will be delivered to Israel’s academic community, inviting them to sign a separate short statement, appended at the bottom of the letter, which we ask them to sign themselves. If you wish to help bring about an end to slaughter, please sign this letter, by sending me a return email, with the subjectline: Please add my signature! I shall then add your signature to the letter. This is the Open letter: Open Letter to Israeli academics Dear Friends, These are desperately bad times. The government of Israel, having provoked the firing of rockets by its rampage through the West Bank, is now using that response as the pretext for an aerial assault on Gaza which has already cost scores of lives. An atmosphere of hysteria is being deliberately provoked in Israel, and whole communities are being subject to collective punishment, a war crime. People are dying, and for what? To prevent a unity government of Fatah and Hamas? We have been asked by our academic colleagues in Gaza - whose universities have been destroyed a number of times in the last six years, who are unable to teach or study, and who are also in growing need of food and medicines, like the rest of the almost two million Palestinians living in Gaza - to urge you to act urgently, to make your voice heard in Israel and abroad against what the Israeli government is inflicting on the Gaza population. More than 123 people have been killed already in Gaza by the IDF since the start of the Israeli operation on Monday, and the number will be bigger by the time you read this message. Most of these people are children, women and the elderly. There could be no credible claim made that these people were involved in any military activity whatsoever. The Gaza infrastructure, already in tatters, is now further undermined, and the population is in the worst situation it has ever been, and this is getting worse by the minute. These atrocities, committed by Israel will bring neither peace nor security to the region, and can only lead to further deterioration of the already dangerous situation in Palestine/Israel. We invite you, as fellow academics and intellectuals, to join your voices in an open and resounding protest about these war crimes by the Israeli government – your government. We urge you to stand up and be counted, to answer the call of your Gazan colleagues and make your voice heard. We hope that you will be able and willing to come together and voice your total opposition to the war crimes committed in your name! If you are an Israeli academic and agree with us on the urgent need to bring an immediate end to those atrocities, and to act to end the illegal occupation in Palestine, please sign the statement at the bottom of this letter by sending us a mail with your name, title and affiliation. Signatories Dr. (Baroness) Jenny Tonge, House of Lords, UK Prof. Richard Falk, Princeton, USA Prof. Haim Bresheeth, SOAS, UK Prof. Moshé Machover, KCL, UK Prof. Yosefa Loshitzky, SOAS, UK Prof. Hagit Borer, QMU, UK Prof. Nira Yuval-Davis, UEL, UK Prof. Jonathan Rosenhead, LSE, UK Prof. Ronit Lentin, TCD, Ireland Prof. Nur Masalha, UK Prof. Yigal Arens, USA Prof. Terri Ginzburg, USA Prof. Hamid Dabashi, USA Prof. Stephen Deutsch, BU, UK Prof. Robert Lang, USA Dr. Dina Matar, SOAS, UK Prof. Florence Martin, USA Prof. Michael Chanan, UK Prof. Susan Hayward, , Exeter, UK Prof. Des Freeman, Goldsmiths, UK Prof. Barbara Harrell-Bond, Oxford, UK Dr. Julian Vigo, UK Prof. Karma Nabulsi, UK Dr. Carlos Prieto del Campo, Spain Prof. Noha Melor, Kingston, UK Prof. Ghazi-Walid Falah, Akron, USA Prof. David Palumbo-Liu, Stanford, USA Prof. Bill V. Mullen, Perdue, USA Prof. Sherna Berger-Gluck, Prof. Rosalyn Baxandall, CUNY, USA Prof. Emmanuel Farjoun, HUJ, Israel Dr. Staughton Lynd, independent scholar, USA Statement to be signed by Israeli academics: The signatories to this statement, all academics at Israeli universities, wish it to be known that they utterly deplore the aggressive military strategy being deployed by the Israeli government. The slaughter of large numbers of wholly innocent people, is placing yet more barriers of blood in the way of the negotiated agreement which is the only alternative to the occupation and endless oppression of the Palestinian people. Israel must agree to an immediate cease-fire, and start negotiating in good faith for the end of the occupation and settlements, through a just peace agreement. If you are an Israeli academic, working in Israel, who would like to sign this statement, please send an email to haim@haimbresheeth with your name, title and affiliation.
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