Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Pensioni di anzianità….e non solo

Postato il 1 Aprile 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

Pensioni-anzianitPiu’ numerose le pensioni di anzianità,nel 2015 (219.539 il numero per anno di decorrenza contro le 127.011 del 2014: +72,8%).

I dati ufficiali parlano di una lieve flessione delle pensioni di vecchiaia, circa 1500 in meno rispetto al 2014, effetto della riforma Fornero che ha alzato l’età della pensione per chi ha comunque avuto accesso al mercato del lavoro in anni lontani nei quali il lavoro non rappresentava certo un problema

Fatti due altri conti si capisce che l’età media della pensione è di quasi 63 anni e rispetto al 2014 è cresciuto di poco il numero di chi è andato in pensione prima del tempo naturale

La considerazione è una sola: nei luoghi di lavoro si vive sempre peggio, molti sono costretti a fuggire perché non reggono piu’ i ritmi elevati , le richieste di incremento della produttività , il lavoro notturno, i carichi di lavoro, il deterioramento del clima aziendale giocano un ruolo determinante per costringere ad abbandonare il lavoro anche con un po’ di anticipo e una decurtazione dell’assegno previdenziale

Allo stesso tempo crescono, sempre per l’Inps, i cui dati escludono il pubblico impiego dove opera la forza lavoro piu’ anziana del continente , le pensioni assistenziali aumentano come aumenta anche l’età media alla decorrenza del pensionamento, che passa per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.

Se guardiamo poi alla distribuzione dei redditi da pensione la maggioranza (64% nel 2015) registra importi inferiori ai 750 euro e fate attenzione ben il 78,2% delle donne rientra in questa casistica a dimostrazione che le donne hanno pochi contributi e assegni previdenziali da fame

interessante anche la geografia delle pensioni 2015: il 48,1% delle pensioni va a ex lavoratori\trici residenti al Nord, il 19,2% viene al Centro, il 30,5% in Italia meridionale e isole; il restante 2,3% (416.369 pensioni) ai residenti all’estero.

Se invece vediamo le prestazioni assistenziali la situazione si capovolge; pensioni e assegni sociali per il 54,9% al Sud , per il 25,3% al Nord e il 19,8% al Centro

Che cosa dedurre?

Le pensioni al nord sono piu’ alte di quelle del centro sud
le donne sono particolarmente penalizzate e le loro pensioni decisamente basse al cospetto degli altri paesi europei
crescono le pensioni sociali

Un paese decisamente diverso da quello dipinto ogni giorno dal governo, un paese in crisi su cui sta per abbattersi la ulteriore riforma previdenziale

Cobas Pisa

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