November 25, 2024
Da un recente studio della Cgil funzione pubblica risulta che la perdita economia del personale negli enti locali in un anno si aggirerebbe attorno a 450 euro rispetto ai circa 120 euro in sanità e ai quasi 600 per i ‘ministeriali’.
Questi dati si riferiscono al salario accessorio in base alla analisi del Conto annuale di fine 2015
Se guardiamo alla perdita complessiva i numeri sono assai peggiori infatti bisogna considerare
Ad essere colpiti sono soprattutto quei lavoratori pubblici che avevano una contrattazione decentrata incrementata nel corso degli anni anche nella parte variabile. Il calcolo della cgil prende in considerazione la riduzione del salario medio nell’ultimo anno, se invece guardiamo al lungo periodo di mancato rinnovo contrattuale si capisce che ad essere entrato in crisi è proprio il sistema della concertazione, quello che firmava contratti nazionali con aumenti di base contenuti rinviando poi al secondo livello per guadagnare ulteriore potere di acquisto. Quel patto scellerato di accettazione della fine di ogni meccanismo automatico di adeguamento dei salari al costo della vita, in cambio di un parziale recupero (clientelare) nella fase decentrata , ha parzialmente tenuto nel pubblico impiego fino all’avvento dell’era brunetta e ai tagli imposti dalla troika al pubblico impiego. Da sei anni ad oggi la perdita dei salari pubblici è in continua crescita, accentuato anche dai decreti legge come quello Tremonti del 2010 che hanno ridotto i fondi della produttività in proporzione al numero del personale andato in pensione (per questo gli enti locali sono particolarmente colpiti, per la perdita sostenuta di personale e di conseguenza del fondo della produttività).
Pensare allora ad un modello contrattuale sempre piu’ imperniato sul secondo livello diventa particolarmente rischioso per alcuni motivi:
Per il pubblico impiego la contrattazione di secondo livello è stata una iattura, perseverare nell’errore sarebbe diabolico
Cobas Pubblico Impiego
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