November 27, 2024
In Polonia si respira da mesi aria di forte tensione tra la Jastrzębska Spółka Węglowa (JSW), con i suoi oltre 20.000 dipendenti la più grande compagnia di carbone coke dell’Unione Europea e i suoi minatori. Motivo del contendere: congelamento e livellamento degli stipendi dei dipendenti con l’obbiettivo di ridurre i costi di produzione e dunque salvaguardare la competitività all’interno del mercato unico europeo. Oltre alla delicata situazione dei minatori si aggiungono le sonore proteste degli allevatori e agricoltori che al momento stanno preparando una mobilitazione nazionale in programma prossimamente a Varsavia.
La Polonia sta vivendo da gennaio una parentesi nettamente critica per il governo di Ewa Kopacz, intento a sedare gli animi per le numerose agitazioni sindacali intorno al caso JSW. Nonostante vi siano stati avvicinamenti tra sindacato e consiglio d’amministrazione, attraverso adeguamenti e rinunce da entrambe le parti, la situazione resta delicata.
Lo sciopero è sostenuto dalla maggior parte delle rappresentanze sindacali locali: “Solidarnosc”, ZZG (la federazione dei minatori dell’OPZZ), FZZ (Forum dei sindacati), WZZ “Sierpien 80″ (Sindacato libero “Agosto 80″), “Kadra” (Sindacato dei quadri), ecc. I cinque principali sindacati della regione hanno costituito un comitato intersindacale di sciopero.
In questi tre mesi gli scioperi sono sfociati in episodi di agitazioni, come dimostra lo sciopero conclusosi il 13 febbraio, con tanto di guerriglia e barricate da strada a Jastrzebie Zdroj, quartier generale della compagnia, dove si sono contati feriti tra manifestanti e agenti.
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