November 25, 2024
Cinque assemblee gremite di lavoratrici/tori e un presidio da 900 persone non smuove chi non ha rispetto per i lavoratori. Chi li vuole zitti, spauriti e pronti ad accettare ogni prevaricazione.
Invece con le assemblee e il presidio abbiamo preso posizione, abbiamo chiesto quello che ci spetta. Non avevamo il cappello in mano di chi chiede per favore, al contrario avevamo la consapevolezza del nostro valore come lavoratori e come persone, il cui tempo va retribuito in modo congruo, come previsto dalla costituzione.
Di fronte a una nostra richiesta di accrescere un fondo del salario accessorio smunto da anni di contenimento previsto dalla legge DL78/2010, il niet dei politici e dei direttori li mostra per quello che sono.
Qui la gerarchia non ha una ragione organizzativa, che mette la persona giusta al posto giusto e cerca di promuovere il benessere dei lavoratori, ma al contrario è disciplinare: precisamente costringere i lavoratori ad accettare le ingiustizie che quotidianamente si snocciolano di fronte a loro. Ingiustizie fatte di arbitrarietà (chiamarla discrezionalità sarebbe troppo benevolo) che non assegna i compiti in base alle competenze e alle preferenze (da inguaribili utopisti sogniamo una società in cui ognuno può diventare quello che vuole essere) bensì in base ad altre ragioni. Per sapere quali guardatevi intorno.
Pensate che i direttori (130.000 euro annue e 170.000 euro annue) sono scelti direttamente dal presidente (13.000 euro al mese), e che i direttori decidono a chi assegnare gli incarichi di Posizione Organizzativa.
Pensate che mentre noi per chiedere le progressioni orizzontali dobbiamo fare i presidi, altri le ottengono all’accesso, come avviene per i dipendenti delle strutture di segreteria dei gruppi consiliari che oltre alle voci stipendiali fisse e continuative (fra cui lo stipendio tabellare) percepiscono fra un minimo di 11.134,77 euro e 19.517,15 euro, senza valutazioni.
Pensate che il personale scelto dai politici (giunta e consiglio) costa annualmente alla regione 7.517.334 euro. Personale scelto dai politici senza nessuna selezione trasparente.
Questo bisogna dire ai giovani in cerca di lavoro: c’è chi vi passa avanti senza merito. Ci sono i raccomandati dai politici che vi rubano il lavoro nella pubblica amministrazione.
Eppure siamo in un ente pubblico e tutta la struttura dei nostri uffici è al servizio della regione. Allora perché assumere altri direttamente scelti dai partiti? Perché i politici preferiscono il rapporto fiduciario. E qui sta la differenza: ci siamo noi dipendenti assunti con concorso e ci sono gli altri cooptati dai partiti per varie ragioni. I primi vengono vessati e non gli si dà nulla, agli altri gli emolumenti fioccano senza colpo ferire. E le gerarchie vengono ricoperte troppo spesso con gli stessi criteri.
Ma questo è un altro punto che interessa la società toscana. Mentre noi lavoratori autonomi dai politici perché non messi al lavoro da loro, garantiamo una assoluta imparzialità, obiettività, trasparenza e indipendenza e quindi la tutela dell’interesse pubblico, chi ha ottenuto un incarico direttamente da un politico è oggettivamente dipendente da lui. Qui seguiamo il ragionamento dei costituenti quando hanno imposto il concorso pubblico per accedere alla pubblica amministrazione, proprio per impedire legami troppo stretti fra dipendenti pubblici e politici per gli ovvi rischi che comportano.
E’ un momento topico per la nostra vita in regione toscana: è il momento di pretendere il rispetto e le rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria della RSU. Solo quest’anno è possibile aumentare il fondo, quindi ora è necessaria la massima partecipazione di tutti.
Martedì 15 dicembre dalle 10 alle 13 tutti al presidio unitario convocato dalla RSU davanti a palazzo sacrati strozzi, piazza duomo.
Su la testa!!!
Marvi Maggio – Cobas Regione Toscana
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