Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Province: chi ci salverà dal dpcm minsiteriale sugli esuberi?

Postato il 3 Ottobre 2015 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

taglio-alle-provinceIl dcpm sulla mobilità del personale provinciale in sovrannumero è pieno di incognite e costruito per mettere la classica foglia di fico

Infatti il riordino delle funzioni arriva con un anno di ritardo rispetto ai tempi previsti dal decreto legge 78\2015, la mappatura dei posti disponibili per la mobilità dei dipendenti delle province nel migliore dei casi arriverà a fine novembre ossia un anno dopo l’approvazione della 190\2014

Questi ritardi sono responsabilità della politica e in parte anche del sindacato che al contrario delle Rsu non ha mai fatto le debite pressioni sulla parte politica soprattutto in presenza di scelte contraddittorie (per esempio la legge di stabilità del dicembre 2015) che si ripercuotono negativamente sul personale provinciale e sui servizi erogati al cittadino

Troppa fiducia, da parte di Cgil cisl uil, nel Governo e nel ministro Madia, una linea arrendevole e attendista che ha alimentato la rassegnazione dei lavorator pubblici

Questi ritardi lasciano appena 7 mesi per la ricollocazione del personale in esubero un tempo insufficiente a salvaguardare tutti i posti di lavoro

Il dpcm ministeriale interviene per coprire i ritardi delle Regioni che hanno fatto poco o nulla per riordinare le funzioni, i ritardi delle Province che non hanno a loro volta individuato il personale in sovrannumero, insomma il classico scaricabarile italiano a dimostrazione di come l’intero disegno di smantellamento delle Province sia stato un fallimento, un nonsense se pensiamo a quanto poco incidano le amministrazioni provinciali sulla spesa pubblica (meno dell’1,5%)

Il pasticciaccio diventa del tutto evidente se pensiamo che non esiste alcuna sanzione a carico delle amministrazioni provinciali che non carichino sul portale governativo il personale in sovrannumero per non parlare poi di questa procedura on line che invece di semplificare sta solo complicando le cose

Alcuni esperti di enti locali come Luigi Olivieri hanno smontato punto su punto questo dpcm dimostrandone le contraddizioni e anche la impossibilità di rispettare i tempi e le procedure assicurando che le funzioni trasferite siano effettivamente svolte e allo stesso tempo garantendo la ricollocazione del personale in esubero

Allo stesso tempo sta avvenendo una uscita per pochi su basi clientelari, nessun trasferimento di risorse per la contrattazione decentrata dalle province agli enti destinatari della mobilità, la sicura perdita di alcune voci del salario accessorio come le indennità di turno
Insomma un dpcm che detta alcune linee alle quali attenersi ma a salvaguardia di un percorso che non offre garanzie e certezze per il personale in esubero, senza alcuna certezza sulle questioni dirimenti che poi sono la salvaguardia occupazionale e salariale,la tutela delle funzioni un tempo a carico delle province con adeguato budget di spesa, insomma un pasticciaccio la cui responsabilità ricade solo sul Governo

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