Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Sanità Toscana: a proposito di Intra Moenia

Postato il 21 Marzo 2016 | in Sanità, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Intra_MoeniaL’abolizione dell’ “Intra Moenia” non è la soluzione né delle liste di attesa, né della privatizzazione della sanità, né della partecipazione dell’utenza alla spesa sanitaria, né della rottamazione del servizio sanitario, le quali marciano spedite in Toscana, come nel resto d’Italia (prima regione in assoluto, credo, la Lombardia del “celeste” Formigoni e del l’intramontabile transpadano Maroni).

Ma anche il sistema dell’ “Intra Moenia”, voluto ai tempi del centrosinistra 1996-2001 da Rosi Bindi, ministro della sanità, per disciplinare la libera professione dei medici dipendenti pubblici e ridimensionarne la natura sostanzialmente privata (casino concettuale, quello del ministro Bindi, nonché specchietto per le allodole!), non è, per il coacervo di implicazioni negative che comporta l’esistenza di questo servizio, cosa di poco conto rispetto ai mali che affliggono la sanità nel Belpaese, ripercuotendosi a man bassa sulla pelle di settori sempre più ampi dell’utenza.

Intramoenia. Presidente Rossi sono ben altre le cose fonte di sprechi e corruzione

19 MAR – Gentile Direttore,
il nostro Segretario Costantino Troise ha già risposto sul suo giornale con autorevolezza, rigore e lucida analisi al Presidente Rossi che ha annunciato la sua proposta di legge per l’abolizione della libera professione, a suo dire fonte di “diseguaglianza e corruzione”. Da semplici peones che tutti i giorni lavorano sul campo desideriamo però aggiungere qualche piccolo dettaglio conoscitivo forse sfuggito ai più, perché alle opinioni noi preferiamo sempre e comunque il linguaggio dei fatti.

L’altro ieri il suo giornale pubblicava il rapporto di “Cittadinanzattiva” sugli sprechi in sanità, interessantissima ricerca che ha coinvolto un largo campione di operatori della sanità e cittadini, nella quale sono stati anche analizzati dati provenienti da enti la cui autorevolezza è indiscussa.

Vi si legge (fonti: OCSE e Corte dei Conti) che la spesa sanitaria in Italia continua a ridursi e che risulta ben al di sotto dei livelli di spesa di Paesi ad alto reddito, allineandosi a quella dei paesi a basso reddito e che in rapporto al PIL, l’Italia spende ormai meno della Grecia, nonostante la gravissima crisi dell’economia ellenica.

L’impatto dei tagli sull’attività degli operatori sanitari, in un campione significativo intervistato, dimostra che l’81,5% di essi ritiene che vi siano state notevoli ripercussioni sul loro lavoro. Le
ripercussioni sul piano assistenziale le sappiamo dai cittadini (Rapporto PiT Salute 2015 “Sanità pubblica, accesso privato”): se la lunghezza delle liste d’attesa è un problema significativo con il 58,7% delle segnalazioni, la problematica più rilevante riguarda i costi elevati e l’aumento dei ticket per la diagnostica, la specialistica e per l’accesso ai farmaci.

Nell’ospedale dove lavoro, da tempo è attivo un servizio (definito “open access”) che consente a chiunque abbia bisogno di una visita cardiologica e di un ecocardiogramma, di presentarsi senza appuntamento e con la richiesta del curante, garantendo la fruizione della prestazione nella giornata o al massimo entro 72 ore, e tutto ciò a invarianza di risorse.

Miracolo? No: solo uno studio di qualche mese ed una corretta gestione dell’offerta in rapporto alla domanda. Secondo il Presidente Rossi, invece il problema è la libera professione dei medici. Che produce anche corruzione e quindi “sprechi”

Nello studio su citato, tali sprechi sono divisi in categorie ed esaminati in dettaglio, per cui non ci dilunghiamo se non su una di esse: “l’ingerenza della politica” (fonte: Trasparency International
Italia in collaborazione con ISPE Sanità 2012). Sarebbe quindi lecito chiedersi quale logica presieda al fatto che nella sola Regione Toscana vi sia un numero di robot chirurgici paragonabile a quello dell’intero Regno Unito, per quale motivo si siano spesi 30 milioni di euro l’anno per finanziare il DIPINT (dipartimento interistituzionale tra regione e le tre università toscane) e quale sia stato il valore aggiunto che questo investimento ha prodotto per il sistema.

Quali vantaggi pratici abbiano avuto i cittadini dai soldi spesi per le “Società della Salute” e perché la regione abbia acquisito dall’università di Pisa l’edificio dell’ex Clinica Chirurgica (per una
cifra che si avvicina ai 34 milioni di euro) dopo che l’asta per la vendita dell’intero complesso di edifici del vecchio ospedale S. Chiara era andata deserta. E arrivando ai giorni nostri, i motivi per cui la regione ha acquistato il complesso di Villa Ragionieri: ex clinica privata di proprietà dell’Unipol che registrava perdite annuali per 13 milioni di euro (fonte: Si Toscana a sinistra) impegnandosi per 60 milioni di euro pagabili in 10 anni.

Errare è umano, e dagli errori bisogna imparare. E chi ha sbagliato è giusto che paghi, a maggior ragione noi medici dobbiamo dare l’esempio, per la valenza etica della nostra professione. Se i nostri colleghi hanno sbagliato è quindi giusto e doveroso che paghino.

Ma non dovrebbero essere solo loro a farlo. “Sono fiero di aver chiesto a Macchiarini di venire a lavorare in Toscana. Finche lui vorrà continuare, per quanto di mia competenza, mi impegnerò a garantire al professore le migliori condizioni per esercitare la sua opera al servizio dei cittadini” (post del Presidente Rossi su facebook, da Repubblica.it [1], 7 gennaio 2011).

“Paolo Macchiarini? «Una delle menti più talentuose che questa regione abbia mai avuto»” Il governatore Enrico Rossi, era il 20 settembre 2010, con una lettera in carta intestata della Regione, in inglese e firmata di suo pugno, rispondeva così a una richiesta di informazioni inviata otto giorni prima dal Karolinska Institutet” (Corriere fiorentino, 10 febbraio 2016).

In Svezia qualcuno ha già pagato: il segretario generale dell’Assemblea dei Nobel per la medicina, Urban Lendahl, si è dimesso. E’ un genetista di spicco presso il Karolinska Instituet ed aveva caldeggiato l’assunzione di Macchiarini nel prestigioso istituto.

Afferma di averlo fatto “come segno di rispetto nei confronti dell’integrità del lavoro per i premi Nobel”. Rispetto che evidentemente non meritano i medici che hanno contribuito con il loro lavoro
quotidiano sul campo, a far si che la Regione Toscana abbia raggiunto il primo posto nell’ultima classifica di qualità dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Dott. Gerardo Anastasio
Segretario aziendale ANAAO Assomed – Azienda Ospedaliero
Universitaria Pisana Direzione Nazionale ANAAO Assomed

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