November 26, 2024
MANUTENZIONI COMUNALI: BASTA CON IL GLOBAL SERVICE
Sulle manutenzioni, in particolare quelle relative agli edifici di proprietà comunale (scuole, impianti sportivi e stabili) urgono alcune considerazioni: appare evidente che la gestione del Global Service, che ha in appalto tali manutenzioni, sia dir poco inadeguata.
Numerose sono le carenze, fermo restando che bisognerebbe fare un bilancio sui costi e sui benefici di questa gestione che a parere nostro è costosa e produce risultati negativi per la cittadinanza
Cosa non va nel Global service?
Carente di personale e disorganizzato. Ad aggravare poi la situazione ci si è messo anche il recente passaggio, dal 1 settembre, delle competenze degli uffici giudiziari (dai comuni alle Corti d’appello per competenza territoriale). Quest’onere la Corte d’appello di Firenze lo ha affidato al Global service, il quale, al momento, non ha fatto alcuna assunzione di personale nonostante l’aumento del lavoro. Chi doveva controllare perchè non lo ha fatto? Perchè i controlli sugli appalti non prendono mai in considerazione le condizioni di lavoro negli stessi?
La disorganizzazione del global service , l’assenza di personale che Manutencoop (il gestore) non ha assunto si aggiunge alla mancanza di personale negli uffici tecnici comunali che non hanno mezzi e organici per effettuare controlli e dare precise direttive al global. Capita poi che alcuni servizi dati in appalto a prezzi risicati ricadano sul personale comunale, esempio lampante è il trasloco del palazzo ex telecom parte del quale è stato effettuato dai 3 operai comunali dei supporti logistici, solo 3 nonostante gli organici necessari dovrebbero essere almeno il doppio
La scelta del Global Service, al posto di quello che un tempo si definiva ufficio delle manutenzioni comunali, è stata una scelta azzeccata sia sotto il profilo economico (minore spesa) che del servizio (prestazioni qualitativamente e quantitavamente migliori)? Noi pensiamo di no anche alla luce di numerosi fatti di cronaca che hanno dimostrato la inefficienza dei global e interessi che hanno scatenato fenomeni corruttivi (da Roma a Napoli, dagli enti locali alla sanità)
A nostro avviso la gestione dei lavori di manutenzione delle scuole è emblematica; plessi sui quali il Global avrebbe dovuto intervenire a Giugno e non a Settembre, lettere di genitori e insegnanti al Comune che denunciavano da mesi l’urgenza di interventi procrastinati senza spiegazione alcuna
E’ vero che le manutenzioni scolastiche dovrebbero essere escluse dai patti di stabilità per consentire agli enti locali interventi rapidi e risolutivi (ma i Sindaci e l’Anci sono piu’ avvezzi ad accordarsi con il Governo che a compiere azioni di disobbedienza civile) , è vero che la macchina organizzativa dei comuni (quello di Pisa incluso) fa acqua e non riesce a costruire un sistema di controlli e di direzioni adeguato ai suoi compiti
Ma resta il fatto che ad essere messo in discussione dovrebbe essere lo stesso strumento del global, queste sinergie con soggetti privati che non sono la soluzione adatta per la manutenzione dei beni comunali che poi, lo ricordiamo, sono beni di tutti.
Chi dovrebbe controllarlo evidentemente non lo fa o non è messo in condizioni di farlo.
Chi è responsabile di questa situazione? Chi dovrebbe applicare le penali per i danni e disservizi creati ai cittadini?
Riportiamo allora all’interno del Comune le manutenzioni degli edifici comunali in modo da avere un reale controllo di chi, cosa, come e quando effettua le manutenzioni e in modo che a lavorare siano persone con un giusto contratto , una giusta retribuzione e le dovute tutele.
Un altro global service al Comune di Pisa è quello delle manutenzioni delle strade, che però non è in carico e in gestione direttamente al competente ufficio comunale, ma a Pisamo, società in house del Comune. L’operato dell’azienda (AVR) che effettua la manutenzione delle strade quindi è controllato da Pisamo la quale è controllata dal Comune.
Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero così e che funzionino? Noi pensiamo di no, f ermo restando le capacità e il buon operato dei dipendenti di AVR e di Pisamo, dipendenti sull’impegno e professionalità dei quali non abbiamo dubbi
In realtà i tecnici comunali non hanno i mezzi, la struttura né le informazioni necessarie per controllare l’operato di Pisamo e non hanno a maggior ragione alcun rapporto con AVR, né possono averlo non essendo i gestori ufficiali del contratto.
Qualsiasi segnalazione, richiesta, esigenza, sia che venga da esterni, da cittadini, sia che venga dai tecnici degli uffici comunali, non può essere inoltrata direttamente ad AVR, ma a Pisamo che fa da tramite. Anche la risposta quindi non sarà direttamente da AVR al Comune, ma dovrà passare per Pisamo.
Quindi assenza di controllo diretto e, cosa ancora più grave, assenza reale, per mancanza di informazioni e di adeguata struttura degli uffici, di controllo tecnico su Pisamo.
Oltretutto ormai il giochino della società in house non ha più i vantaggi di un tempo, in quanto anche tali società ora sono soggette agli stessi vincoli del Comune, anche in materia di appalti, quindi perchè far fare lavori e gare a Pisamo? Perchè mantenere una società staccata?
Perchè all’Amministrazione Comunale fa comodo così, perchè ad amministrare e dirigere Pisamo ci sono persone di fiducia dell’Amministrazione, scelte ad hoc. E questi non sono mai intervenuti direttamente per porre fine a situazioni paradossali come i mancati e regolari pagamenti degli stipendi negli appalti di Pisamo. eppure gli strrumenti giuridici non mancano per ripristinare situazioni di giustizia e di legalità.
Inoltre avendo fatto in modo e maniera che gli uffici comunali non abbiano le informazioni necessarie a controllarne l’operato, Pisamo può fare tutto ciò che l’Amministrazione ritiene di dover fare, dopo aver valutato le varie opzioni molto spesso non sulla base di vere esigenze tecniche e dei cittadini, ma politiche.
Insomma Pisamo è un pericoloso “giochino” dell’Amministrazione.
Visto che gli uffici tecnici non sono messi in condizione di controllare il suo operato (e tantomeno quello di AVR) e visto che non sussistono più i motivi di convenienza di quando la società in house è stata fondata, chiediamo che le competenze (con relativo personale) ritornino in Comune e che gli uffici siano strutturati di conseguenza in maniera adeguata.
COBAS COMUNE DI PISA
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