November 24, 2024
Riceviamo e pubblichiamo da Gianfranco La Grassa
Nella teoria marxiana, com’è ben noto, ha posizione centrale il concetto di modo sociale di produzione, intreccio di forze produttive (oggettive e soggettive) e rapporti sociali di produzione. Esso costituirebbe la base (economica) della società, su cui si ergerebbero le sovrastrutture politico-ideologiche. Impostazione da considerarsi oggi superata, ma che comunque – come ho spiegato in tanti libri (e anche nel pezzo da poco messo sul “girovagando, ecc.”) – ha un impianto scientifico. Perfino chi volesse ricorrere al criterio metodologico del liberale Popper dovrebbe riconoscere la scientificità del pensiero di Marx che ha formulato, in base ad una serie di ipotesi relative alla dinamica del modo di produzione capitalistico, alcune previsioni concernenti il formarsi delle basi oggettive (sviluppo delle forze produttive) e soggettive (formazione del “lavoratore collettivo cooperativo”) della transizione ad altra forma di società (socialista e poi comunista). Tali previsioni, infatti, possono essere sottoposte a “falsificazione” (storica); e quanto meno le seconde (quelle concernenti le basi soggettive) sono state ampiamente falsificate con tutta una serie di conseguenze e di trasformazioni del marxismo, divenuto infine pura dottrina di carattere ideologico per la riunione e organizzazione di masse di individui in funzione rivoluzionaria, masse che non furono gli operai (tanto meno l’inesistente lavoratore collettivo, ecc.) nei paesi a capitalismo avanzato, bensì i contadini dei paesi a capitalismo non più che embrionale.
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http://www.conflittiestrategie.it/senza-enfatizzare-ne-sottovalutare-di-glg-31-dic-13
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