November 27, 2024
“Il teatro prossimo venturo di un intervento militare internazionale sarà forse la Libia.
Siamo sulla Quarta Sponda, alle porte di casa. In questo immenso spazio frammentato, conteso fra milizie, contrabbandieri e banditi indigeni o d’importazione, molti dei quali sponsorizzati da attori esterni che trattano i resti della nostra ex colonia nel contesto delle loro dispute regionali, è spuntato nello scorso autunno il vessillo dello Stato Islamico. A Derna, Bengasi, Sirte, Sabrata, Tripoli e in qualche centro minore, jihadisti locali, talvolta in combutta con i gheddafiani – incarnazione libica dello «Stato profondo» – hanno scelto il marchio del «califfo » per guadagnare pubblicità, carisma e influenza
Inizialmente qualche centinaio di armati, oggi forse un paio di migliaia, i neo adepti di al-Baghdadi hanno occupato i media globali con l’attentato del 27 gennaio di quest’anno all’hotel Corinthia, nel cuore di Tripoli, poi con la decapitazione di ventuno egiziani copti – ammesso che il video fatto circolare in febbraio non sia una fabbricazione. Il rebranding minaccia di fungere da pretesto per un nuovo intervento armato contro i terroristi islamici.
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